Pd: Guccione, è possibile fare politica per e non contro qualcuno
“L’assemblea di oggi a Lamezia testimonia che è possibile fare politica per e non contro qualcuno. - È quanto ha dichiarato consigliere regionale del Pd, on. Carlo Guccione - La partecipazione straordinaria di uomini e donne, giovani e meno giovani provenienti da ogni parte della Calabria testimonia che a nessuno è stato chiesto di mettere una “maglietta” e che un dialogo è possibile, a prescindere dalle singole collocazioni o appartenenze. Quella di oggi è stata una grande occasione per mettere in campo una proposta politico-programmatica, un nuovo progetto per la Calabria in grado di rispondere ai tanti fallimenti del presidente Scopelliti e del centrodestra calabrese. È giunto il tempo di passare dalle parole ai fatti. I congressi vanno celebrati immediatamente per dare finalmente al Pd calabrese gruppi dirigenti legittimati, radicati nei territori e presenti tra la gente. Dobbiamo restituire ai cittadini la possibilità di scegliere i propri rappresentanti in Parlamento attraverso una nuova legge elettorale. Il Pd guarda al futuro di questa regione che il governo Berlusconi ha abbandonata a se stessa, depredandola perfino delle risorse e dei finanziamenti destinata ad essa. Il nuovo Pd comincia da qui. Ben vengano altre iniziative, nuovi incontri per discutere ed affrontare i problemi che impediscono a questa nostra terra di rivendicare un proprio ruolo nel panorama politico del Paese. In questo percorso c’è spazio per tutti quelli che hanno a cuore il destino di questa regione. Il rilancio del Paese non avviene se non riparte il Mezzogiorno che non può più essere mortificato da coalizioni di governo nazionali e regionali che finora hanno saputo dire soltanto tanti no, tarpando le ali allo sviluppo, provocando il collasso della sanità, buttando in mezzo ad una strada i lavoratori precari, tagliando risorse e finanziamenti per le infrastrutture, mettendo a rischio i fondi comunitari che non vengono utilizzati con la necessaria efficacia e progettualità, trascurando l’assetto idrogeologico del territorio che peggiora di giorno in giorno, abbandonando il porto di Gioia Tauro, che era il nostro fiore all’occhiello, continuando a mandare via i nostri giovani migliori per cercare lavoro altrove”.