Passione Tropea: “Interrogazione ex articolo 17”
Riceviamo da Adolfo Repice, Capogruppo Passione Tropea, una nota per il Sindaco di Tropea ed il Prefetto di Vibo Valentia.
"Egr. Sig. Sindaco,
il suo decreto n.4 del 29.9.2011, con il quale nomina i Componenti Ufficio di supporto agli organi di direzione politica, lascia fortemente perplessi e necessita dei chiarimenti che sono a domandarle con la presente interrogazione.
Dal punto di vista politico è assolutamente chiaro. Lei sfiducia la sua giunta, sostituendo il loro ruolo con un nuovo staff. La verità disarmante è che conferma come lei sia ormai in balia dell’Avv. Macrì, il quale è il Sindaco di fatto della città di Tropea nonostante non abbia avuto mandato da parte degli elettori. Ciò spiega perchè il predetto, senza averne alcun titolo, partecipa ad ogni iniziativa del Comune di Tropea, accedendo agli uffici e mantenendo un indebito ruolo di dirigenza e gestione. Gli effetti di tale situazione sono sotto gli occhi di tutti, come le polemiche seguite alla possibile introduzione della tassa di soggiorno insegnano.
Veniamo ora agli interrogativi che deve sciogliere.
Fra i componenti del predetto staff compare Marcì Giovanni, il quale incidentalmente e suo nipote. Come certamente le sarò noto, il predetto svolge la professione di avvocato unitamente al collega Giuseppe Rombolà. Il dato dell’esistenza di una associazione professionale di fatto è confermata dal sito internet www.studiolegaleromabolamacri.com, di cui si allega stampa per opportuna conoscenza. E’ agevole verificare presso i competenti Uffici comunali che l’Avv. Rombolà è il professionista vibonese che ha intentato il maggior numero di cause contro il comune di Tropea, con la conseguenza di vantare crediti rilevanti nei confronti dell’ente. Della predetta notizia potrò chiedere conferma all’Avv. Macrì.
Appare evidente una situazione di incompatibilità dell’Avv. Macrì a ricoprire la carica di membro dello Staff (in verità di sindaco ombra), il quale da una parte rinuncia agli emolumenti per l’incarico svolto, dall’altro si troverebbe a dover contrapporsi al proprio collega di studio in numero altissimo di procedimenti pendenti poiché iscritti dal predetto professionista contro il Comune di Tropea. A tacer del fatto che si creerebbe una situazione di grave imbarazzo al momento delle liquidazioni delle parcelle allo studio legale di cui il Macrì è socio e componente.
Le chiedo, pertanto, di voler far conoscere se ha valutato tale condizione di incompatibilità e come intende evitare conseguenze pregiudizievoli per l’Ente.
Circa l’imbarazzo che consegue alla predetta scelta è evidente che non vi è possibilità di rimuoverlo, poiché è il risultato della sua visione spiccatamente padronale e familiare della cosa pubblica.
Considerazioni non dissimili debbono svolgersi circa la nomina del Dott. Rizzo Salvatore. Lei ha già scelto come revisore dei Conti del Comune di Tropea il Dr. Meligrana, già presidente del collegio dei Revisori della Società Porto di Tropea s.p.a.
Nomina, quindi, nel proprio staff - in pendenza di una azione giudiziaria promossa, dinanzi al TAR Calabria, dalla Società Porto di Tropea s.p.a. CONTRO il Comune di Tropea, dopo aver dato mandato ad un legale per verificare la possibilità di una transazione del citato provvedimento al fine di restituire la gestione della struttura portuale alla Società Porto di Tropea – il Dr. Rizzo Salvatore, cioè il commercialista della predetta S.p.a. Porto di Tropea. E’ del tutto evidente che siamo innanzi ad un colossale conflitto di interessi, essendo nella possibilità del Dott. Rizzo di venire a conoscenza di notizie che non dovrebbero essere note ad una S.P.A. che ha citato in giudizio il Comune di Tropea. Le rammento che lei ha escluso pubblicamente qualsiasi interesse alla gestione del Porto da parte della s.pa. di Tropea. Nonostante ciò le condotte della amministrazione da lei guidata appaiono antitetiche rispetto a quanto dichiarato.
Sono, quindi, a chiederle – anche in riferimento alla nomina del Dott. Rizzo in senso al suo staff, di voler far conoscere se ha valutato tale condizione di incompatibilità del predetto ad assumere la carica e come intende evitare conseguenze pregiudizievoli per l’Ente."
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