Cutro. Omicidio Bonifazio: confessa il delitto, arrestato un imprenditore edile

Crotone Cronaca

Dopo una notte d'interrogatorio i carabinieri di Crotone hanno arrestato un imprenditore edile - Domenico Gallo - accusato di avere ucciso, lunedì scorso a Cutro e con due colpi di fucile a pompa sparati a bruciapelo, Carmine Bonifazio, imprenditore zootecnico di 42 anni. Secondo gli inquirenti, l’uomo era un suo intimo amico ed il movente sarebbe legato a una presunta relazione che la vittima aveva intessuto con la moglie dell'omicida scoperta leggendo alcuni sms su un cellulare riservato che la donna nascondeva in una borsetta e che le era stato regalato dall'amante. L’imprenditore arrestato ha confessato davanti ai magistrati della procura di Crotone una volta messo di fronte all'evidenza del quadro probatorio raccolto dai carabinieri.

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Aggiornamenti h 13:43 | "Era il mio amico fraterno, a fine settembre avevamo fatto un viaggio insieme a Ibiza, abbiamo dormito nella stessa stanza, nello stesso letto, ci mancava solo che fossimo nati dallo stesso grembo, per il resto eravamo fratelli". Sono le parole pronunciate da Domenico Gallo, un commerciante trentenne di Cutro (Crotone), quando, durante la notte, e' infine crollato ed ha confessato di essere l'autore dell'omicidio di Carmine Bonifazio, l'imprenditore di 42 anni ucciso la mattina del 15 novembre con due colpi di fucile che lo hanno raggiunto al volto. Alla fine di un lunghissimo interrogatorio iniziato nella giornata di ieri presso la caserma dei Carabinieri di Cutro e condotto dal sostituto procuratore della Repubblica Ivan Barlafante, l'uomo ha spiegato di aver ucciso Bonifazio dopo aver scoperto che aveva una relazione con la moglie. Un tradimento che gli era stato riservato, appunto, dal suo migliore amico.

Il colonnello Francesco Iacono, comandante provinciale dei Carabinieri di Crotone, nel corso della conferenza stampa tenuta questa mattina, ha sottolineato che l'indagine è stata conclusa nel giro di appena tre giorni grazie al grande patrimonio informativo raccolto dai militari della stazione di Cutro e sviluppato dall'attivita' di intelligence svolta dal tenente colonnello Luigi Di Santo, comandante del reparto operativo, del capitano Antonio Mancini, comandante della compagnia di Crotone, del capitano Valerio Palmieri del nucleo investigativo. Insomma, ha spiegato il colonnello Iacono "il frutto corale tra tutte le componenti dell'Arma". Sono stati esaminati supporti informatici, tabulati telefonici, cellulari, memorie, immagini riprese dalle videocamere - aggiunto Iacono - che hanno consentito di stringere il cerchio su un giovane insospettabile, l'amico intimo della vittima, il suo compagno di scorribande. "Lo abbiamo prima sentito a sommarie informazioni - ha spiegato il sostituto Ivan Barlafante che nella notte ha raccolto la confessione di Gallo - ma sono emerse numerose incongruenze; lui ha negato ma era difficile negare l'evidenza". Una circostanza sulla quale si e' appuntata da subito l'attenzione degli investigatori e' l'incidente stradale avvenuto pochi minuti dopo il delitto in una strada vicina al teatro dell'agguato tra una Fiat Punto di colore verde scuro e un'altra vettura.

I carabinieri hanno iniziato a cercarla finche' ieri l'hanno trovata all'interno di un box della famiglia Gallo. L'uomo e' stato messo alle strette finche' da persona informata sui fatti e' diventato indagato ed ha raccontato tutto. Rimasto orfano di madre a 16 anni, Domenico Gallo aveva trovato in Bonifazio un grande amico. Tanto che quando aveva iniziato a nutrire dubbi sul comportamente della moglie era andato a confidarli proprio a lui, ma Bonifazio lo aveva dissuaso cercando convincerlo sull'onesta' della consorte. I dubbi di Gallo, tuttavia, diventano certezza domenica 13 novembre, quando sente il suono di un sms su un telefono cellullare in possesso della moglie del quale non conosceva l'esistenza e che invece le aveva regalato l'amante. Gallo, tra l'imbarazzo della donna, scopre la tresca, in preda all'ira rompe il telefonino, trascorre la notte su un divano, pensando, probabilmente, a tutte le volte che Carmine Bonifazio gli aveva chiesto in prestito le chiavi di una tavernetta per incontarsi con una donna, che forse era proprio sua moglie.

L'indomani mattina matura in lui la tremenda decisione di uccidere l'amico che lo ha tradito. Si arma di un fucile a pompa calibro 12 caricato a pallini e va ad aspettare Bonifazio sotto casa. Quando l'imprenditore vede l'amico non ha problemi a fermarsi, cosi' si spiega perche' la sua Toyota Rav era in mezzo alla strada, con il motore ancora acceso, la marcia in folle e il freno a mano tirato. Gallo non e' un grande tiratore, i due colpi raggiungono la vittima al collo e al volto ma l'uomo non spira subito, morira' dissanguato dopo aver percorso alcuni metri. I carabinieri hanno recuperato l'arma del delitto insieme ad un altro fucile e a una pistola calibro 45 che Gallo deteneva legalmente. Anche quella passione per le armi gliela aveva fatta nascere l'amico Carmine. Il sostituto procuratore Barlafante ha spiegato di aver emesso un provvedimento di fermo per l'omicidio paventando il pericolo di fuga. In tasca a Gallo, infatti, e' stato trovato un biglietto aereo con destinazione Milano, dove - ha detto l'uomo - avrebbe dovuto raggiungere alcuni parenti. Ma forse si era precostituita una via di fuga.