Festa di ciclismo e dello sport a Trebisacce
È stato presentato nell’Aula Magna dell’Istituto Tecnico “Filangieri” di Trebisacce il libro del giovane giornalista Pasquale Golia “Inseguendo un sogno rosa”, storie, ovvero luoghi, protagonisti dell’ ultimo Giro d’Italia. Una sorta di diario di un viaggio “rosa” che l’autore ha compiuto all’interno della grande tribù del Giro d’Italia. Per la prima in Calabria, dopo la presentazione in anteprima nazionale a Milano lo scorso 14 ottobre, l’evento di presentazione del libro è stato organizzato dal portale di informazione sull’Alto Jonio AmendolaraLive.it in collaborazione con il “Filangieri” e con il patrocinio della Provincia di Cosenza. In sala la maglia rosa ufficiale dell’ultimo vincitore della corsa rosa Alberto Contador ed un valido rappresentante del mondo delle due ruote, come Domenico Pozzovivo, sicuramente tra i massimi esponenti del ciclismo nel Sud Italia, assieme a Vincenzo Nibali. Da segnalare, inoltre, la telefonata a sorpresa nel corso del convegno dell’unico corridore calabrese professionista: Francesco Reda. Il ciclista rendese dall’Egitto, laddove si trova per un periodo di riposo dopo una stagione faticosa, ha voluto lanciare il suo messaggio ai ragazzi per invitarli a non mollare mai ed a prendere dallo sport i valori positivi.
Il convegno - informa una nota- si è snodato tra interventi e premiazioni. Ma si è aperto con un pensiero per Wouter Weyland, il corridore belga morto nel corso della terza tappa del Giro d’Italia. Domenica Chiarelli e Grazia Pisilli, studentesse del Istituto Tecnico “Filangieri”, hanno letto, accompagnate da una videoclip, un toccante ricordo del giovane ciclista che aveva deciso di sposarsi proprio a fine giro con quella fidanzata che due mesi fa lo ha reso padre della piccola Alizeè. Molti i ragazzi in sala, non solo studenti del “Filangieri”, ma anche delegazioni di alunni del Liceo Scientifico di Trebisacce “G. Galilei” e del Liceo Classico, guidati dal vicepreside prof. Antonio Lombardo. Poi anche sportivi, rappresentati di società sportive, come la Volley Trebisacce femminile in tenuta sportiva e molti appassionati, insomma una festa di sport, con macchine fotografiche che tutte immortalavano la maglia rosa esposta.Hanno preso poi la parola il consigliere provinciale Franco Mundo, la dirigente scolastica Clara Latronico e l’assessore allo Sport per il Comune di Trebisacce Antonio Cerchiara, i quali hanno sottolineato il valore del libro frutto di passione e professionalità e allo stesso tempo la scelta vincente di presentare un prodotto del genere in una scuola al cospetto di una platea composta in buona parte da studenti. Il consigliere Mundo si è fatto, inoltre, portavoce di una politica che deve essere costantemente attenta nel supportare tutti gli sport, dando la possibilità con le giuste infrastrutture di permettere ai giovani la scelta dell’attività fisica che più gli si addice. Dopo un omaggio al Giro 2011, letto da Domenica Tancredi, anch’essa studentessa del “Filangieri” sulle immagini della corsa griffate Gazzetta dello Sport, Pasquale Golia in una sorta di intervento-intervista moderata dal giornalista Vincenzo La Camera ha evidenziato l’aspetto umano del ciclismo che rende questo sport particolare.
Soprattutto nei momenti più tristi come la morte in corsa del corridore belga Weylandt. «Abbiamo tutti sperato che potesse rialzarsi e risalire in sella, come succede nella maggior parte dei casi, ma purtroppo non questo non è successo», ha detto Golia che ha poi raccontato l’affetto costante della gente che si stringe sempre di più attorno ai corridori maggiormente dopo episodi tragici come quello avvenuto nel corso dell’ultimo Giro. «Lo sport è un collante importante per la società», ha commentato il giornalista de La Gazzetta del Mezzogiorno e de La Repubblica Antonino Palumbo, rimarcando come l’attaccamento ad una casacca, ad un team, ad una gara sportiva per tanti è sinonimo di evasione dalle difficoltà quotidiane. Quegli attimi di evasione che non guasterebbero nemmeno per la Calabria e in particolare per la provincia di Cosenza, se il Giro tornasse a far capolino con più insistenza su queste strade. Ma Pasquale Golia, sollecitato anche da una domanda della platea, ha spiegato come dietro le “resistenze” dell’organizzazione nel prevedere passaggi più frequenti della carovana sulle strade calabresi spesso si celano anche complessi problemi burocratici, come le inadempienze di alcuni comuni nel saldare la quota prevista per il passaggio della corsa.
Spazio poi a Domenico Pozzovivo (che insieme ad altri due corridori italiani professionisti vanta anche una laurea, la sua in Economia) che, dimostrando dimestichezza di linguaggio e non solo di gambe, ha raccontato la giornata tipo di un corridore durante una corsa a tappe, descrivendo nei minimi dettagli anche la colazione con un piatto di spaghetti; per poi testimoniare come la scalata al professionismo non stata scevra di sacrifici. «Quante volte mi ha accompagnato mio padre per partecipare alle gare o solo per farmi allenare in posti più attrezzati». Domenico Pozzovivo è nativo di Policoro, dove spesso ritorna, ed anche lui è testimone calzante di come per praticare ed avere successo in alcuni sport sia necessario abbandonare la propria terra d’origine. Per Pozzovivo una targa da parte della Provincia di Cosenza (premiati anche dalle mani dell’assessore provinciale allo sport Pietro Lecce: l’autore Golia, la dirigente Latronico, i giornalisti La Camera e Palumbo e la squadra di ciclismo Gsc Trebisacce) e la stella del Coni consegnata dalla fiduciaria per l’Alto Jonio Annamaria Cetera, la quale ha espresso vivo apprezzamento per quei i giovani del territorio che ognuno nel proprio campo si impegnano e alla fine riescono a togliersi importanti soddisfazioni anche operando in una terra difficile come la Calabria.
Hanno partecipato al convegno anche l’editore Gianluca Lucia che ha pubblicato il libro di Golia (al suo secondo lavoro dopo Giornalista di periferia sempre edito da Edizioni La Rondine di Catanzaro); la Polizia Stradale che nel suo breve saluto ha ricordato la stretta collaborazione nelle corse ciclistiche a tutela della sicurezza dei corridori; alcune associazioni culturali e società sportive, come si diceva. Da cornice all’evento alcuni cimeli (due ruote speciali in legno, diverse foto ed una maglia) appartenuti al ciclista di Roseto Capo Spulico Ulisse Gatto, oggi novantenne e residente proprio nel comune federiciano, »Coppi, Bartali ed altri corridori dell’epoca. I cimeli hanno lasciato per poche ore e per l’occasione il Museo Etnografico di Roseto (fondato e diretto dal Leonardo Salamone) dove vengono gelosamente custoditi.
Le conclusioni del convegno sono state affidate all’assessore allo Sport della Provincia di Cosenza, Pietro Lecce che ha sottolineato l’importanza di questo libro: “ Inseguendo un sogno rosa è un libro che deve essere letto soprattutto dai giovani. Accanto al racconto, o meglio alla cronaca sportivo del Giro vi sono altri tre capitoli importantissimi. Quello più importante è secondo me quello in cui Golia fa parlare i protagonisti, i corridori, capaci di trasmettere messaggi positivi veri. La Provincia di Cosenza – ha concluso – sostiene queste iniziative e soprattutto lo sport come palestra di vita». In coda all’evento l’invito della Dirigente Latronico, rivolto alla classe politica, a mantenere sempre alta la guardia su quelli che sono i reali bisogni del territorio, nella fattispecie per ciò che concerne le strutture sportive, perché ha concluso il capo d’istituto: «Non possiamo più accettare di vivere da cittadini di serie B».