Musica: Amy Coleman conclude il tour per la Provincia di Cosenza
Sabato 7 Gennaio nella sede dell’Associazione Stella Cometa in via Popilia, a Cosenza Amy Coleman ha consegnato ai volontari in partenza per il Kenya il cd “Dancing for the Water”, prodotto per il tour dei concerti di Natale della Provincia di Cosenza. Nel corso della preparazione del cd non sono mancati i contatti con Don Battista Cimino, che è operativo da anni come missionario nelle zone più disagiate del continente africano. Ora Giovanni Ponterio, volontario che da anni raggiunge in Kenya don Battista, insieme a don Antonio Abruzzini, ha ricevuto il cd dalle mani della grande artista. La signora Coleman che è l’interprete dei brani del cd, ha pregato i volontari in partenza di portarlo a don Battista. Questo cd che rappresenta il risultato di un anno di lavoro di giovani musicisti cosentini impegnati nel sociale, come Riccardo Guido, Domenico Sangiovanni, Aurelia Zucaro, Fabio Guagliardi, Alessio Iorio, Giueppe Romagno, Teresa Pata, Elisa Palermo, Angelo e Maurizio Mirabelli.
Nel corso degli ultimi anni la Provincia di Cosenza ha contribuito a realizzare strutture d’accoglienza medica e numerosi pozzi in Kenya e ancora altri ne dovranno essere realizzati. La serie di concerti natalizi che la Provincia di Cosenza offre al proprio territorio fa parte di un’opera di sensibilizzazione verso quella parte del mondo più bisognosa. “Non ci può essere un Occidente opulento quando vi sono aree del pianeta che mancano dell’essenziale per vivere” ha più volte dichiarato il Presidente Oliverio –“ Questi sono squilibri che rischiano di sconvolgere le dinamiche mondiali. A contrastare l’indifferenza verso questi problemi, ho inteso come Provincia di Cosenza promuovere una serie di concerti natalizi. Il progetto “Dancing for the Water” rappresenta un passo i più. La produzione di un cd con brani originali, concepiti dai nostri giovani musicisti, come espressione del sentire della nostra terra, rappresenta il segnale tangibile che il nostro territorio, seppur martoriato da problemi atavici, è comunque portatore di valori importanti come un profondo senso di solidarietà umana. Alla voce di una grande artista come Amy Coleman, è stato affidato il compito di esprimere questo nostro sentire, rendendo questa un’operazione di portata internazionale. ”
I testi in inglese sono stati letti prima in italiano nel corso dei concerti, per far capire che i brani composti dai ragazzi della Texa.co Jive si pongono al di fuori dei contesti banali del pop. Ad esempio il brano “The Well”, ( il Pozzo) di Riccardo Guido e Silvana Veca fotografa la cruda realtà delle donne che ogni mattina devono percorrere lunghissime distanze per andare a prendere l’acqua in regioni aride del Kenya. E ancora, Alessio Iorio che ha firmato con Adriana Toman il brano “Dancing for the Water” che da il nome al progetto, suggerisce come obbiettivo quello di promuovere un’azione illuminata da parte del mondo occidentale per aiutare le popolazioni a vivere bene nelle rispettive nazioni. A Fabio Guagliardi va il merito di aver scoperto alcuni brani della tradizione africana, e che dopo averli arrangiati, li ha consegnati al progetto, portando una ventata di allegria. Non si può omettere di sottolineare la presenza dei fratelli Angelo e Maurizio Mirabelli rispettivamente al basso e alle percussioni, che contribuiscono ad arricchire il sound con un groove di grande densità che porta varie volte durante il concerto la gente a battere le mani, sentendosi parte integrante della musica di questa favolosa band.
“Dancing for the Water” è un progetto dai contenuti intensi. – dichiara la produttrice del progetto Adriana Toman - Apre uno spaccato sulla drammatica quotidianità di tante donne, uomini e bambini costretti a vivere in condizioni di assoluta povertà. La musica è un vettore unico per trasmettere emozioni, ma con il nostro cd vogliamo trasmettere anche la consapevolezza che è in Africa che si andrà a giocare il destino, anche economico del mondo.” L’ Assessorato allo Sport Turismo e Spettacolo per la Provincia di Cosenza ha deciso di essere parte operativa di questo progetto con una macchina organizzativa e creativa, come poche nel mezzogiorno d’Italia. La responsabile del settore, dott. Gilda di Vincenzo e tutto lo staff, ha curato nei minimi dettagli la distribuzione del tour. Anche in questo l’ente cosentino, che da poco è stato insignito dell’oscar per il bilancio, riesce a distinguersi per dinamismo e serietà. “Un altro passo concreto quindi quello del nostro ente, per realizzare pozzi in Kenya.” – ha dichiarato l’Assessore al Turismo Sport e Spettacolo Pietro Lecce – “L’ente già da anni ha deciso di sostenere l’azione dei missionari di Stella Cometa, come don Battista Cimino e don Antonio Abruzzini. Un disegno di sostegno ai popoli africani, per creare i presupposti perché i flussi migratori verso l’Europa, possano fermarsi. Questo è possibile se si riescono a creare condizioni di vita dignitose nelle rispettive nazioni. Un pozzo in più porta intorno a se sviluppo agricolo, zootecnico, migliora le condizioni igieniche dell’area su cui va ad incidere.”
Il progetto Dacing for the Water” (Ballando per l’acqua) è stato portato a destinazione con il contributo di più di quaranta tra artisti e tecnici della nostra provincia, e con la realizzazione di un cd registrato presso il Sound Factory Studios di Cosenza, dove sono già passati nomi insigni come Battiato, Vessicchio ed altri. Il mastering finale del cd è stato curato personalmente da Alex Adriano al fianco di George Marino presso lo Sterling Studios di New York, occasione questa che ha creato un momento di confronto tra un ingegnere del suono cosentino e la realtà più prestigiosa e tecnologicamente avanzata del mondo. Riccardo Guido, che ha firmato con Silvana Veca alcuni tra i brani più importanti, ha curato la direzione musicale di tutto il progetto, rendendolo omogeneo, là dove sono confluiti numerosi brani di autori diversi.
“Un operazione nata dal basso, forse un movimento” – dichiara Amy Coleman di “Dancing for the Water” – emerso dall’esigenza di esprimere un sentire che possa lasciare una traccia nel tempo. I Sud del mondo credo abbiano molto in comune. Il blues è nato nel sud degli Stati Uniti, e credo che anche la Calabria, che è Sud, abbia un proprio blues. Ma questa è una terra al centro del Mediterraneo, qui è passata tanta storia, e tanta influenza ha ricevuto dai paesi che si affacciano su questa culla di civiltà. Spero che da qui possa partire un movimento intellettuale e musicale che possa aiutare a risolvere i problemi di diseguaglianza sociale all’interno delle nazioni, e tra le nazioni. Mi viene da pensare che da questo contesto territoriale e culturale stia prendendo il via un nuovo stile musicale: il World Blues. Gli stili musicali nascono e partono da diverse aree del pianeta. Seattle, ad esempio, ha visto nascere il Grunge, per mettere in evidenza la sofferenza di strati della nostra società. Gli Stati Uniti sono un paese malato, si avverte da tempo che il sistema capitalistico esprime lì più che altrove il proprio fallimento. Sono stata molto vicina ai manifestanti di Zuccotti Square nel cuore di Waal Street, ed ho deciso di scrivere un brano per esprimere il disagio e le valide ragioni degli indignati di New York. Anche questo brano è contenuto in “Dancing for the Water. Durante questo tour ho avuto il piacere di vedere le anziane signore dell’entroterra cosentino, battere le mani mentre cantavo i brani originali del nostro cd. Presentare al pubblico un prodotto nuovo è sempre difficile, ma “Dancing for the Water” ha coinvolto subito il pubblico in un allegro abbraccio di pace e amore globale. Credo che tutti coloro che hanno collaborato al cd abbiano saputo fare un ottimo lavoro, a partire da Riccardo Guido per finire al nostro produttore Adriana Toman, che con un brillante Alessio Iorio, ha firmato il brano che da il nome a tutto il progetto. Penso anche che sia stata un’operazione coraggiosa coinvolgere il Coro Polifonico Cantus Vitae, con il loro direttore Giuseppina Conti. Sono stati fantastici, si è creata una magica intesa tra loro e la band elettrica, ed io ho vissuto con profonda emozione la loro presenza durante i concerti. “Dancing for the Water” è ricco di contenuti alti e per questo destinato a rimanere nel tempo. Una canzone quando ha in se un messaggio profondo rimane, e forse tra di 50 o 100 anni, qualcuno potrebbe decidere di cantarla di nuovo. Questo sarà il segno che nel 2012 anche la provincia cosentina era consapevole e soprattutto solidale con quello che accadeva nel mondo, tra i poveri e gli emarginati di tutto il mondo, e nel continente africano”