Lamezia, La Destra: il 10 febbraio ed “il giorno del ricordo”
"Nell’approssimarsi del “Giorno del Ricordo”, che si terrà il 10 febbraio, rammentiamo che la città di Lamezia Terme attende da 3 anni l’intitolazione di una strada ai “Martiri delle Foibe”, difatti premettendo che la prima richiesta risale al 12.02.2009 e considerata l'approvazione della delibera di giunta comunale n. 113 del 26.03.2010, con cui si dava mandato alla toponomastica stradale di individuare una strada da assegnare ai "Martiri delle Foibe, ancora non risulta portata a termine la “pratica”.
Noi de La Destra, considerando che 2 anni di tempo per l’esplicazione di una pratica simile, sia un lasso di tempo a dir poco umiliante, ribadiamo che questa iniziativa garantita 3 anni fa’ pubblicamente sia dal Sindaco Speranza che dall’allora vice sindaco Vitale, anche a mezzo stampa, sia un atto dovuto alla memoria di migliaia di italiani che furono uccisi dopo aver subito indicibili torture e violenze.
Ricordiamo che molti di loro ancora vivi, furono gettati nelle foibe, le voragini rocciose presenti nella regione carsica.
Una strada per ricordare ufficialmente, quei 350mila esuli colpevoli solo di essere italiani e che, furono costretti ad abbandonare le proprie terre e case per sfuggire alle persecuzioni dei comunisti, o per non rinunciare al sacro diritto di cittadinanza italiana.
Ricordiamo, che con la legge numero 92 del 30 marzo 2004 la Repubblica Italiana ha istituito il 10 febbraio quale “Giorno del ricordo” al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, Fiumani e Dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.
La tragedia in questione, è una “solennità civile”, ai sensi dell'art. della legge 27 maggio 1949, n. 260, e per come sancito dalla legge del 30 marzo 2004 n. 92, “al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, nella giornata devono essere previste iniziative per diffondere la conoscenza dei tragici eventi presso i giovani delle scuole di ogni ordine e grado.
È altresì favorita, da parte di istituzioni ed enti, la realizzazione di studi, convegni, incontri e dibattiti in modo da conservare la memoria di quelle vicende ”in pratica, tutto ciò che l’amministrazione Speranza ha colpevolmente omesso nei suoi anni di governo, che fatalmente quasi coincidono con gli anni da cui la legge nazionale è in vigore, rispettivamente aprile 2005 elezione del Sindaco e marzo 2004 legge n°92. due percorsi di vita paralleli che non si sono mai incontrati, salvo per qualche viaggio in Polonia.
In altri Comuni italiani sono già state intitolate piazze e strade ai “martiri delle foibe”, ci auguriamo che a breve Lamezia si unisca alle altre centinaia e centinaia di Comuni italiani che con la toponomastica hanno voluto ricordare e stanno ricordando il sacrificio di centinaia di migliaia di italiani delle terre orientali che, tra il 1943 e il 1960, furono uccisi o dovettero abbandonare la loro terra a causa della pulizia etnica attuata dai partigiani comunisti del maresciallo Tito."