Ortopedia Castrovillari, superare criticità ereditate
Vicenda chiusura divisione Ortopedia di Castrovillari, la goccia che fa traboccare il vaso. Gagliardi: “La Sanità è diventata strumento qualificato per conseguire consenso elettorale. La dignità del malato non è più al centro del sistema sanitario. Gli attuali eserciti sgangherati del centro-destra e del centro-sinistra, ivi compresi i rispettivi satelliti, avrebbero molto materiale su cui riflettere! “
Sono, questi, alcuni dei passaggi del lungo ed articolato intervento del Sindaco Mario Albino Gagliardi. Il Primo cittadino della Città del Moscato Passito parla in qualità di ex Consigliere Regionale nella legislatura 2000/2005 ed ex Presidente dell’USL N.2 di Castrovillari alla fine degli anni ’80.
"Negli ultimi anni – scrive Gagliardi - non c’è stato giorno che la cronaca regionale non abbia registrato notizie e/o prese di posizione in ordine a situazioni di criticità negli ospedali calabresi. Sin da quando è stato istituito, il Servizio Sanitario Nazionale – continua - è stato utilizzato dalla classe dirigente non come ambito in cui prevedere ed organizzare l’assistenza sanitaria pubblica in vista del perseguimento del bene comune, costituito dal bisogno di salute e di assistenza, dove nell’accezione di salute non si intende garanzia dell’assenza della malattia. La dignità del malato, dovunque e comunque, dev’essere sempre al centro del macrocosmo del sistema sanitario. È stato, invece, concepito come strumento qualificato per conseguire consenso elettorale in ogni modo e con ogni mezzo: tutela delle carriere per i propri “clientes”, garanzia di forniture ad alti costi e lauti profitti per i propri”supporter”. La spesa sanitaria in Calabria, come in tutte le altre regioni italiane, assorbe più della metà dei rispettivi bilanci e solo in rare occasioni si possono accertare situazioni virtuose, costituite da un servizio sanitario efficiente, efficace ed a costi compatibili. Perché questa grave situazione? A tale quesito – aggiunge Gagliardi- possiamo rispondere analizzando la nostra situazione e ponendoci i seguenti interrogativi. 2 milioni di calabresi hanno bisogno di tutta la rete ospedaliera attualmente disseminata nelle cinque province? Perché in epoche passate sono stati realizzati tanti ospedali e nelle attuali aree geografiche? La localizzazione è stata definita sulla base di un programma a monte concepito come tasselli di un’unica rete? In tale programmazione sono stati rispettati criteri e valutazioni in ordine alla qualità dei servizi e ad una preventiva indagine epidemiologica?
Lascio la risposta agli addetti ai lavori. Per quanto mi riguarda, posso affermare che ogni classe dirigente può ereditare storicamente una grave situazione critica, ma nello stesso tempo, se si ispira a principi etici di tutela dell’interesse pubblico, può e deve impegnarsi a superare le criticità ereditate, senza pensare al proprio tornaconto elettorale. Se non lo fa, per timore di pagarne le conseguenze, viene meno ai propri doveri e meriterebbe di essere mandata comunque a casa! Purtroppo in questi decenni, le varie classi dirigenti, diverse per ispirazione e tradizione, si sono rivelate del tutto omologate nei comportamenti, per cui i cittadini hanno dovuto constatare i medesimi comportamenti clientelari, se non delittuosi, dalle diverse coalizioni politiche! E ciò può essere affermato, pur nella consapevolezza che il servizio sanitario non sia sprovvisto di figure professionali altamente qualificate. Ma le stesse, se non inserite in un circuito istituzionale virtuoso, diventano, loro malgrado, complici dello sfascio che attualmente è sotto gli occhi di tutti. Non è miserevole continuare ad assistere a Consiglieri Regionali che, nell’Assemblea elettiva, esprimono un voto favorevole su un piano sanitario regionale e poi “pascolano” sui rispettivi territori provinciali a solidarizzare con chi giustamente e/o ingiustamente protesta contro le previsioni del predetto piano! Oggi questo scenario miserevole lo mostrano i Consiglieri del centro-destra; ieri quelli del centro-sinistra! Sic!!! Non è miserevole assistere a primari “politici” che, in nome di presunti virtuosismi, personali o di reparti da loro diretti, si permettono il lusso di ostentare falsi primati!”