Beni per 330 mln di euro confiscati al “Re dei videopoker” Gioacchino Campolo
Un ingentissimo patrimonio mobiliare e immobiliare (circa 330 milioni di euro) del noto imprenditore reggino Giacchino Campolo (73 anni), meglio conosciuto come “Il Re dei Videopoker”, è stato confiscato stamani dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza (Gico) di Reggio Calabria in collaborazione con i colleghi romani dello Scico. Il provvedimento eseguito dalla Gdf è stato emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria (presidente Kate Tassone), e va a colpire i beni del Campolo che è ritenuto dagli inquirenti legato a vari esponenti della ‘ndrangheta cittadina tra cui i De Stefano, gli Zindato e gli Audino.
Per alcuni criminosi, precisamente estorsioni e concorrenza sleale, il 73enne – il 14 gennaio 2011 - era stato condannato a 18 anni di reclusione dal Tribunale Penale Collegiale di Reggio Calabria, sentenza allo stato all’esame della locale Corte di Appello.
Va aggiunto che – sempre secondo gli inquirenti - Campolo “aveva autonomamente sviluppato un suo personale metodo criminale, basato sulla sistematica alterazione degli apparecchi da gioco, dando vita, in tal modo, non solo ad una gigantesca frode fiscale ma, soprattutto, alla disponibilità di ingenti somme di denaro in nero che costituivano la “liquidità”, da un lato, da mettere a disposizione di esponenti della ‘Ndrangheta e, dall’altro, da investire nell’acquisto di numerosi immobili non solo in Reggio Calabria, ma altresì, tra l’altro, in Roma, Milano e Parigi”.
Alle ore 10.30, presso la sede del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, il Procuratore Aggiunto Michele Prestipino Giarritta rilascerà maggiori informazioni sull’operazione.