Rossano, Cgil stravolge sentenza giudici
"Lo stravolgimento strumentale, fatto dalla CGIL, rispetto a quanto scritto nella sentenza del 4 luglio scorso del Tribunale di Rossano – Sezione Lavoro, dimostra e conferma una sola cosa: questa sigla sindacale continua a rivestire un ruolo politico di acerrimo oppositore dell’Amministrazione Comunale in carica. - Comunica una nota stampa del comune di Rossano - Non c’entra la difesa dei diritti dei lavoratori, non c’entra la tutela della dignitià e del lavoro di dipendenti e dirigenti, non c’entra nessuna lotta al fantomatico clientelismo, di cui non vi è alcuna traccia nelle 8 pagine della sentenza. La CGIL vedeva e vede, nell’Esecutivo Antoniotti, un nemico politico da contrastare, ostacolare ed abbattere.
Prima di entrare nel merito, riteniamo doverosa una premessa: non commentiamo ma rispettiamo le sentenze dei giudici. Tanto meno sulla stampa. Non confondiamo il diritto con la piazza, lo statuto di un sindacato con la dialettica politica! – Per quel che ci riguarda, quindi, censurando quest’atteggiamento accusatorio e demagogico della CGIL, il dato che emerge dalla lettura del comunicato del segretario della funzione pubblica Di Minco è uno e chiaro: la CGIL continua purtroppo a confondere il significato di istituti quali consultazione, concertazione, contrattazione. Il Comune aveva ed ha piena facoltà di procedere ad una nuova struttura organizzativa, previa consultazione sindacale. L’unico obbligo previsto è quello di richiedere un parere non vincolante ai sindacati. Meglio essere ancora più chiari: un parere formale al quale l’Amministrazione Comunale non sarebbe stata vincolata in nessun caso; un parere che non avrebbe mai potuto intervenire nella sostanza delle scelte funzionali operate. – E quindi, se così stanno le cose, se questi sono i fatti, se anche questo viene ribadito a più riprese nella stessa sentenza, in che cosa sarebbe consistito il presunto clientelismo, di cui parla Di Minco, messo in atto dall’Esecutivo? Come si è già avuto modo di spiegare, purtroppo, si è trattato solo di un’omissione, fatta in assoluta buona fede, della richiesta di un parere. Eppure la CGIL continua a strumentalizzare fatti e situazioni e, cosa ancor più grave, continua ad offendere, essa sì, la dignità professionale di dipendenti e dirigenti. – Altro dato. Con riferimento alla spesa sostenuta dal Comune per gli incarichi dirigenziali esterni, si ribadisce che gli stessi non hanno comportato oneri aggiuntivi a carico dell’Ente. Si è ricorso, infatti, ad un dirigente full time nominato tra i funzionari interni ed a 2 dirigenti part time, di cui uno in sostituzione di altro dirigente collocato in quiescenza. Quanto ai concorsi, è stato completato quello per istruttore tecnico geometra e bandito quello per 2 posti di funzionario amministrativo di cui un posto con riserva interbna come previsto dalla legge. – Lo abbiamo detto tante altre volte: la normativa nazionale, oggi come mai in passato, prevede misure estremamente restrittive in materia di assunzioni (ogni 10 dipendenti collocati in quiescenza solo 2 possono essere rimpiazzate), talmente restrittive da far rischiare la paralisi dell’azione amministrativa negli enti locali. Inoltre si ha titolo ad assumere solo se si verificano una serie di presupposti giuridici e contabili anche questi imposti dalla normativa nazionale. Ecco perché non si può che restare sconcertati di fronte al reiterato comportamento di un sindacato che ha assunto, come suo abito, un atteggiamento dichiaratamente ostile di fronte a selezioni dirigenziali e concorsi. – Dov’è il clientelsimo? - Conclude la nota stampa - Perché si parla di “indizione di concorsi intreni” quando si sa che è stato bandito un pubblico concorso di due posti con uno riservato all’interno? Queste strumentalizzazioni sconcertano ed offendono gli stessi lavoratori. Perché la CGIL sa benissimo che ricorrere a personale interno vuol dire utilizzare professionalità acquisite all’interno dell’Ente col minore sforzo economico, visto che al dipendente non andrebbe corrisposta una retribuzione ex novo."