Droga: operazione Varenne, 10 arresti a Catanzaro
Nelle prime ore del 6 agosto 2012 i finanzieri della Compagnia Gdf di Catanzaro, diretti dal Capitano Paolo Deriu, hanno dato corso all’esecuzione di dieci provvedimenti di misura cautelare emessi dal G.I.P. del Tribunale di Catanzaro Maria Rosaria di Girolamo a seguito della richiesta inoltratale dai P.M. distrettuali Dr. Vincenzo Capomolla e Dott.ssa Simona Rossi. L’operazione è stata denominata in codice “Varenne”.
Il provvedimento del G.I.P., con il quale è stata disposta la custodia cautelare in carcere nei confronti di sette indagati, gli arresti domiciliari nei confronti di altri due (tra i quali una donna) e l’obbligo di presentazione alla p.g., è scaturito in seguito all’attività d’indagine effettuata dai “Baschi verdi” della Sezione Operativa Pronto Impiego di Sellia Marina, a partire dall’estate dell’anno 2009.
I finanzieri, che avevano acquisito notizie in merito ad un narco-traffico nel quale risultava coinvolto uno degli indagati, R.U, soggetto già noto ai militari della Guardia di Finanza per i suoi precedenti coinvolgimenti in vicende legate agli stupefacenti, avviavano un’intensa attività investigativa che, attraverso intercettazioni, numerosi servizi di osservazione, pedinamento e controllo, nonché mediante alcuni sequestri di droga, permetteva di far luce su un’associazione dedita prevalentemente al traffico di ingenti quantità di marijuana e hashish, operante in Catanzaro e provincia e con canali di approvvigionamento nella locride e anche nella zona di Napoli.
In particolare, attraverso l’attività investigativa in questione emergeva come il sodalizio criminale facente capo ad R.U., all’epoca dei fatti gestore di un autolavaggio in Roccelletta di Borgia che veniva utilizzato anche come luogo di incontro e smercio, rifornisse sistematicamente gli spacciatori della zona di Catanzaro, Squillace, Vallefiorita e Borgia con i carichi di droga acquistati nel napoletano e nella locride. Il sodalizio criminale, utilizzando autovetture condotte da affiliati incensurati ed escogitando innumerevoli sistemi di trasporto e di occultamento della droga, aveva posto in essere un sistema quasi infallibile, infatti gli automezzi carichi di droga erano soliti essere preceduti da altri veicoli, “staffette”, che avevano lo scopo di segnalare la presenza di pattuglie di forze dell’ordine lungo la strada.
Tra i vari associati-rifornitori del sodalizio individuati i fratelli Saverio e Francesco Agostino, residenti a Marina di Gioiosa Jonica (RC), responsabili di aver ceduto alla consorteria criminale capeggiata da R.U. ingenti quantitativi di marijuana, come ad esempio il carico di 5 chilogrammi intercettato dai finanzieri in data 26 novembre 2009, trasportato dall’indagato Francesco Varano fermato a Stalettì (CZ) a seguito di un rocambolesco inseguimento lungo la strada statale 106. Tra i soggetti ritenuti associati al suddetto sodalizio criminale spiccano anche nomi di persone già note per precedenti coinvolgimenti in vicende legate a traffici di stupefacenti, come ad esempio tali Ivan Commisso, Nicola Tavano e Sergio Rubino, anch’essi colpiti dal provvedimento emesso dal G.I.P. catanzarese.
Il monitoraggio degli assuntori di sostanze stupefacenti utilizzati per l’esecuzione dei trasporti dei carichi di droga acquistati, permetteva di svelare anche l’attività di spaccio perpetrata in concorso tra loro da alcuni catanzaresi di etnia Rom, residenti nella via Stretto Antico, a cui questi si rivolgevano per l’acquisto giornaliero di dosi di cocaina e kobret. Tra i vari fatti emersi nell’indagine, oltre allo spaccio di stupefacenti, nei confronti di un indagato veniva contestata l’illecita detenzione di armi e munizioni nonché, relativamente all’unica donna coinvolta nella retata, la cessione di dosi di cocaina in cambio di prestazioni sessuali da parte di un soggetto minorenne. All’operazione del 6 agosto 2012, dei Baschi Verdi del Tenente Alessandro Limpido, hanno partecipato i militari della Compagnia di Catanzaro, coadiuvati anche da pattuglie del Gruppo G. di F. di Lamezia Terme e del Gruppo G. di F. di Locri.
Sono stati eseguiti nove dei dieci provvedimenti emessi dall’A.G., eccezione fatta per la custodia in carcere dell’indagato Francesco Agostino risultato irreperibile presso la propria residenza e presumibilmente datosi alla latitanza.