Droga: operazione “Varenne”, in 16 chiedono giudizio abbreviato
Hanno chiesto il giudizio abbreviato 16 dei 17 imputati coinvolte nell'inchiesta antidroga denominata "Varenne", scattata il 6 agosto scorso contro una presunta associazione dedita prevalentemente al traffico di ingenti quantità di marijuana e hashish, operante a Catanzaro e provincia e con canali di approvvigionamento nella Locride e anche a Napoli. Dopo la richiesta di rinvio a giudizio presentata a fine marzo dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro è iniziata oggi, davanti al giudice Assunta Maiore, l'udienza preliminare per le 17 persone che, attraverso i rispettivi avvocati (nel collegio difensivo figurano gli avvocati Alessandro Guerriero, Arturo Bova, Salvatore Staiano, Giuseppe Vetrano, Antonio Ludovico, Piero Chiodo, Nicola Cantafora, Laura Parretta, Antonio Lomonaco), hanno chiesto il rito alternativo al dibattimento che, in caso di condanna, comporta lo sconto di pena di un terzo - tutti tranne Simone Bevilacqua, 32 anni di Catanzaro -.
L'ammissione degli abbreviati dovrebbe essere formalizzata alla prossima udienza del 7 giugno. Gli imputati sono: Francesco Agostino detto "Ciccio", di 27 anni, residente Marina di Gioisa Jonica; Saverio Agostino, 24 anni, di Locri; Ali Ait Ali Ousadi del Marocco, 24 anni, residente a Borgia; Domenico Amato di Catanzaro, 24 anni; Saverio Chiarella, 30 anni di Squillace; Ivan Commisso, 24 anni di Vallefiorita; Rocco Femia, 31 anni di Catanzaro; Antonio Gallella, 26 anni di Squillace; Giuseppe Ponissi, 31 anni di Squillace; Sergio Rubino, 35 anni di Catanzaro; Nicola Tavano, 36 anni di Catanzaro; Pietro Tieni, 29 anni di Squillace; Rhama Ungaro, 26 anni, indiano residente a Squillace; Francesco Varano alias "Varenne", 27 anni di Squillace; Alessandro Vecceroloque Peroloque, 23 anni; Pina Zangari, 43 anni di Borgia; Gaetano Gualtieri, 46 anni, di Borgia.
L'operazione "Varenne", condotta dalla Guardia di finanza, scattò alle prime luci dell'alba del 6 agosto 2012 per l'esecuzione di un'ordinanza cautelare emessa dal giudice di Catanzaro, Maria Rosaria di Girolamo, su richiesta dei sostituti procuratori Simona Rossi e Vincenzo Capomolla, a carico di dieci indagati - sette finiti in carcere, due ai domiciliari, tra i quali un donna (cui è stata contestata la cessione di dosi di cocaina in cambio di prestazioni sessuali da parte di un soggetto minorenne), ed uno sottoposto all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria -, dopo quasi tre anni di indagini, partite nell'estate del 2009.
Secondo la tesi dell'accusa, il gruppo criminale ricostruito nell'inchiesta, che sarebbe stato capeggiato da Ungaro - all'epoca dei fatti gestore di un autolavaggio a Roccelletta di Borgia utilizzato anche come luogo di incontro e smercio -, avrebbe acquistato per anni droga nella Locride e nel Napoletano per poi rivenderla nell'hinterland del Catanzarese, tenendosi al riparo dai controlli grazie ad un collaudato sistema di "auto staffetta", che accompagnavano i mezzi carichi di droga precedendoli, in modo da segnalare eventuali pattuglie delle Forze dell'ordine presenti lungo il percorso. (AGI)