Teatro: a Monasterace“Italianesi” di e con Saverio La Ruina
Dopo il successo ottenuto da Edgar Allan Poe con Pino Insegno lo scorso 31 luglio, Monasterace si prepara ad accogliere il secondo spettacolo previsto nell’ambito del Magna Graecia Teatro Festival, un evento che promette già di non deludere le aspettative considerato che la prima stesura del testo è giunta nella cinquina dei finalisti al Premio Riccione per il Teatro 2011. Ad andare in scena sabato 11 agosto alle 21.30 al museo archeologico sarà “Italianesi” di e con Saverio La Ruina fondatore della compagnia “Scena Verticale”. Il monologo che verrà presentato racconta una storia vera: quella di circa un migliaio di figli di italiani internati in Albania, loro terra natale, rei di essere nemici del regime salito al potere dopo la fine della seconda guerra mondiale. Persone che vissero segregate con il mito dell'Italia. Albanesi ma figli di italiani che, quando finalmente dopo 40 anni rientrarono in patria, furono bollati come stranieri e discriminati.
Tonino, il personaggio interpretato dall'attore calabrese, è una di queste persone. Parla bene l'italiano anche se non c'è mai stato: gliel'ha insegnato il vecchio sarto del campo di concentramento. La lingua di Tonino ha una leggera inflessione calabrese (dovuta dalle origini del sarto) e un tocco esotico. Come accaduto nei precedenti lavori “Dissonorata” e “La Borto”, La Ruina parte dalla lingua per costruire la sua immedesimazione nel personaggio. Anche Tonino fa il sarto nel campo di concentramento, e vive nell'attesa di avere la possibilità di volare verso l'Italia per raggiungere il padre mai conosciuto. Sogna il mito dell’Italia che gli si scaglierà contro condannandolo ad essere italiano in Albania ed albanese in Italia. Attraverso questo racconto La Ruina riporta alla luce vicende non troppo conosciute che devono far riflettere sul nostro approccio ai flussi migratori di oggi.