Spettacolo: il Magna Graecia Teatro Festival incanta Monasterace
Sabato 1 settembre è certamente una data che il comune di Monasterace ricorderà a lungo. A partire dalle 21.30 il giardino del museo archeologico monasteracese ha ospitato la quarta e penultima serata prevista nell’ambito del Magna Graecia Teatro Festival 2012 diretto dal maestro Giorgio Albertazzi .
Ricco il parterre della stampa nazionale accorsa per la prima nazionale di “Troiaparadise. Rendimi agnello per tornare leone”. Uno spettacolo tratto da “Le Troiane” di Euripide e “ l’Ultimo Diario” di Corrado Alvaro e realizzato grazie alla collaborazione di ben tre compagnie: “Balletto Civile” di La Spezia, “Scena Nuda” di Reggio Calabria e “Fondazione Teatro Due” di Parma, con la regia di Michela Lucente. . Troiaparadise, si avvale della presenza in scena di grandi interpreti, tra cui, Teresa Timpano, Raffaele Gangale, Francesca Lombardo, Filippo Gessi, Michela Lucenti, Maurizio Camilli, Ambra Chiarello, Andrea Coppone, Francesco Gabrielli, Chiara Taviani, Livia Porzio, Massimiliano Frascà, Emanuela Serra, Gianluca Pezzino, Andrea Capaldi. Le musiche sono di Antonin Dvorak e Roberto Vecchioni, la coreografia e le scene sono a cura di Michela Lucenti mentre i costumi di Manuela dall’Aglio.
La guerra è finita, tutto è già avvenuto, sono trascorsi ormai 10 anni dalla presa di Troia, ora, resta un popolo che ha una sola possibilità di ricominciare: stare lì, rimanere dove nessuno vorrebbe essere, in uno spazio tra la guerra e un nuovo equilibrio. “Potrà esserci bellezza in una terra distrutta? Che luogo è quello che è stato un grande regno e che ora non è più un campo di battaglia? Da dove comincia la ricostruzione?” Sono questi i grandi interrogativi affrontati. La ricostruzione parte proprio dai corpi, quelli rimasti e che adesso costituiscono il futuro.
Viene raccontato il tempo che scorre lento in un semplice fazzoletto di terra, antico come la storia del mondo, che torna primitivo dopo le macerie. Per ritrovare l'equilibrio è necessario mettersi in ascolto della tradizione, delle origini; occorre farsi agnelli per ritrovare la spinta necessaria a divenire leoni. Le donne, si riscoprono leonesse e nella loro dolcezza ritrovano la loro grandezza. Gli uomini apparentemente orchi, ricercano la loro forza e la trovano non nell’accettazione ma nel bellezza del ricominciare. L'archetipo maschile e femminile si confrontano, si scontrano e si completano in quest'opera nella quale danza, canto e recitazione si fondono dando vita ad uno spettacolo vario ed affascinante. Dopo questa prima tappa, guadagnata con successo, i 15 attori porteranno il loro spettacolo in giro per l’Italia per poi approdare al Festival di Parma.