Sanità: Ursini e Mancuso Su convenzione del Pugliese-Ciaccio con Bambin Gesù
“Prendiamo atto con soddisfazione del fatto che il consigliere Sergio Costanzo abbia inteso chiedere al presidente Scopelliti chiarimenti sulla convenzione attivata dall’Azienda “Pugliese-Ciaccio” con l’ospedale Bambin Gesù. Il consigliere provinciale del Pdl ha messo il dito nella piaga, ponendo al governatore una domanda molto semplice: perché con il Bambin Gesù sì, e con la Fondazione Campanella no. Crediamo che in questo momento il Polo Oncologico meriti più attenzione di altre strutture private e che pertanto ogni risorsa indirizzata ad enti o istituti di altre regioni debba essere necessariamente limitata alle cose più essenziali tra le quali non rientrano a nostro avviso le prestazioni sanitarie offerte dal personale del Bambin Gesù; prestazioni che possono essere assicurate in maniera soddisfacente da tanti professionisti della nostra regione”.
E’ quanto sostiene Vincenzo Ursini, presidente dell’“Accademia dei Bronzi”, associazione culturale no-profit che opera a Catanzaro da ben 25 anni, con risultati eccellenti. “In attesa di capire come andrà a finire la vicenda della Fondazione Campanella e soprattutto dei suoi dipendenti - aggiunge Ursini - non possiamo che essere solidali con coloro che, come Sergio Costanzo e il consigliere Tommaso Brutto, antepongono gli interessi della collettività catanzarese a quelli di altre comunità o strutture che poco hanno a che fare con lo sviluppo del nostro territorio”. Sulla stessa lunghezza d’onda è Ivan Mancuso del movimento “Parliamone”.
“Sergio Costanzo – dice Mancuso – ha ragione, soprattutto quando sostiene che bisogna incentivare e sostenere i professionisti locali. A Catanzaro ci sono bravi medici, bravi sanitari, bravi tecnici che nulla hanno di meno dei loro colleghi di altre regioni, spesso osannati al di là delle loro reali qualità. E’ ora di dire basta a convenzioni di facciata che comportano esosi esborsi di danaro pubblico a favore di strutture non regionali. Ma soprattutto è ora di chiudere definitivamente la vicenda della Fondazione Campanella, attivando le procedure di accorpamento con il Ciaccio ed assicurando a tutti i dipendenti il mantenimento del loro posto di lavoro. Tutto questo senza porgere orecchio a nessuno, ma avendo come riferimento due soli obiettivi: la difesa del posto di lavoro dei dipendenti e la cura degli ammalati oncologici. Bisogna porre fine alle ambizioni personali di qualche primario o aspirante tale, ma anche a quelle di qualche professore universitario che tenta in tutti i modi di ostacolare le fusione con il Ciaccio per mantenere posizioni di potere che non sono più conciliabili con una situazione di emergenza come quella che stiamo vivendo”.
“Al presidente Scopelliti – conclude Mancuso – chiediamo impegni precisi in tal senso. Una domanda però ce la poniamo: in un momento così difficile per la sanità calabrese, era proprio necessario spendere quasi 2 milioni di euro per attivare una convenzione con il Bambin Gesù? Onestamente crediamo di no. E di questo avviso è la maggior parte dei catanzaresi. Questioni di tale importanza, come auspica Brutto, è giusto che siano discusse nelle sedi istituzionali appropriate, visto che a pagare sono sempre i cittadini”.