Catanzaro, Corsi: giù le mani dalla sanità

Catanzaro Politica

Riceviamo e pubblichiamo la dichiarazione diramata dal consigliere comunale Antonio Corsi sul dibattito aperto in merito alla sanità catanzarese:

“Giù le mani dalla sanità. Non facciamo del campo della tutela della salute un terreno di scontro politico, di conflitto tra associazioni, di sottile campanilismo. No amici e colleghi amministratori pubblici teniamoci fuori da questo tema se questi sono i celati intenti. Assistiamo in questi giorni ad un vero e proprio fuoco incrociato che va dai corsi di medicina a Cosenza, alla cardiochirurgia a Reggio Calabria, dalla convenzione con il Bambinello Gesù all’accorpamento dell’oncologia del Ciaccio. Vicende sulle quali abbiamo letto opinioni e parere di tecnici, manager, professori e medici, ma anche di tantissimi che hanno colto l’occasione per darsi visibilità sulla stampa a volte esprimendo convinzioni “sotto dettatura”. Secondo me una serie di fattori mi fanno pensare che la riorganizzazione sanitaria della città non vada verso la valorizzazione delle eccellenze, e delle professionalità, ma verso lo saltellamento sostanziale.

E’ dunque questo il dibattito fondamentale per la città di Catanzaro. Tutto il resto ha il sapore di portare acqua al proprio mulino demonizzando quanto di positivo si realizza, come nel caso della convenzione con il Bambinello Gesù, oppure cercando di “lottizzare” rami dell’impianto sanitario per puro e semplice provincialismo o addirittura per salvare ruoli dirigenziali e primariati. Questi “interessi di parte” hanno portato la sanità calabrese allo stato attuale facendo perdere la fiducia dei calabresi. Dovremmo, invece, dare maggiore ascolto agli utenti a chi paga sulla propria pelle questa atavica situazione. Sono stati proprio alcuni di questi a salutare con soddisfazione la convenzione con il Bambinello Gesù, sono proprio questi che difendono l’oncologia del Ciaccio, sono gli utenti che si schierano a difesa della Fondazione Campanella. Cittadini di Catanzaro, di Cosenza, di Reggio Calabria, di Crotone e così via. Gente che non guarda la targa della macchina, il codice di avviamento postale o i colori della squadra di calcio quando ha dovuto rivolgersi all’eccellenze sanitarie della Regione.

Si rivolge dove può salvarsi la vita, dove le esperienze maturate ne hanno fatto un centro di preminenza. Catanzaro queste risposte le ha date e le potrà continuare a dare se, ripeto, manovre celate da interessi di parte non la indeboliscono. Spetta alla classe politica catanzarese, quindi, da destra a sinistra tutta unita, difendere questa “peculiarità” del Capoluogo di regione costruito negli anni. Spetta ai calabresi avere fiducia delle nostre professionalità ”.


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