Convenzione Pugliese-Ciaccio con Bambin Gesù: “I Quartieri”, richiede chiarimenti tecnici
“La vicenda della convenzione con il Bambin Gesù, che in questi giorni ha portato all’attenzione pubblica le legittime richieste da parte di alcuni esponenti politici locali e che, sempre più sollecita un confronto all’interno del Consiglio Comunale sul tema della sanità, oggi richiede alcuni chiarimenti di ordine squisitamente tecnici, nonché l’interrogativo della politica stessa sul limite che questa deve avere rispetto alla sanità”. È quanto riportato in un comunicato a firma del movimento politico “I Quartieri”.
“In questo tema la politica deve avere il buon senso di fermarsi, deve spogliarsi delle vicende locali, ma soprattutto deve avere l’acume di guardare oltre, di saper progettare in uno slancio utile per la popolazione e per il futuro della sanità stessa. Fermiamoci tutti e riflettiamo apertamente. Bisogna dire in premessa che la convenzione con il Bambin Gesù è un patto d’intesa stipulato il 27.03.2012 dalla regione Calabria per la realizzazione dei Centri Pediatrici Specialisti in Calabria. Successivamente l’Azienda Sanitaria Pugliese-Ciaccio con delibera 132/28.05.2012 ha dato seguito ai piani attuativi della suddetta convenzione, creando all’interno del nosocomio cittadino il “Centro delle chirurgie pediatriche”. – Prosegue la nota - La stessa convenzione non può’ tecnicamente essere riprodotta parallelamente per il caso Fondazione Campanella, quantomeno perché la regione Calabria è socia fondatrice della stessa fondazione e quindi avremmo un auto-convenzione con se stessa. Pertanto, cavalcare la vicenda Fondazione rispetto all’intesa con il Bambin Gesù, ha soltanto l’effetto di confondere lo stato delle cose e di alimentare una polemica inutile. Non dobbiamo dimenticare che il fattore determinante ed ispiratore della intesa Regione Calabria-Bambin Gesù, per la creazione dei centri pediatrici specialistici da attuare in tutta la regione Calabria è dato dall’obiettivo di ridimensionare la mobilità regionale in età pediatrica, che dagli ultimi dati è costata circa 18 milioni di euro nelle ultime annualità come spesa sanitaria. A tal proposito la spesa della convenzione di poco meno di 2 milioni di euro, dovrebbe fermo restando la collaborazione delle strutture sanitarie dove è allocata, incidere positivamente sul bilancio sanitario regionale e sulla riduzione della migrazione pediatrica sanitaria. In tal senso non dimentichiamo che i piani attuativi in essere della Pugliese-Ciaccio in merito all’espletamento della convenzione, riconoscono la subordinazione gerarchica al Direttore di Dipartimento Materno infantile dell’ospedale cittadino, di tutte le professionalità in distacco dal Bambin Gesù”.
“ Va inoltre rimarcato – si legge nel comunicato - che qui al Pugliese-Ciaccio vengono applicate tutte le procedure ed i protocolli di assistenza attualmente in atto presso il Bambin Gesù, ricordiamo, uno degli ospedali pediatrici all’avanguardia internazionale. A questo punto chiarite le motivazioni tecniche ed l’aspetto economico di costi e benefici, pur riconoscendo a Catanzaro e quindi all’ospedale che ci sono bravi medici, bravi tecnici e bravi sanitari, ci domandiamo e domandiamo alla politica: perché allora c’è tutta questa migrazione sanitaria? Perché spesso si chiedono accordi interaziendali (vedi polo oncologico) per razionalizzare e superare i doppioni e, quando, poi gli accordi hanno una valenza altamente specialistica, questi vengono, molto superficialmente, demoliti in via preventiva? Perché le nostre professionalità locali non devono acquisire, gratuitamente, nuove metodiche e nuove competenze in tema sanitario ? E perché per il principio della reciprocità la Calabria e Catanzaro non può diventare punto di eccellenza in tema sanitario, quando sappiamo tutti che molto spesso i migliori professionisti sanitari, sono esportati dalla nostra regione ? Se queste domande le rivolgiamo alla politica, allora la risposta non può essere che una ed una soltanto: responsabilità. La stessa responsabilità che il governatore Scopelliti ha dimostrato nella bontà nell’attuare l’intesa con il Bambin Gesù e soprattutto nel riconoscere all’ospedale regionale Pugliese-Ciaccio della città di Catanzaro la valenza e la centralità per l’attuazione dell’intesa sanitaria. Infatti non dimentichiamo che l’accordo intende ridurre la mobilità passiva fino a 18 anni già nel corso del primo anno di convenzione; il protocollo prevede specifici percorsi formativi e di aggiornamento per il personale del Pugliese-Ciaccio che potranno essere attuati sia presso l’ospedale catanzarese che in quello romano, anche mediante scambi di equipes medico-chirurgiche. Non esprima pertanto, la politica giudizi preconcetti o sgambetti per la difesa del misero cortile, ma abbia la capacità di aspettare e di valutare serenamente, in un tempo congruo, i risultati del lavoro svolto. Auspichiamo che convenzioni tipo quella del Bambin Gesù vengano applicate in altri settori e specialistiche della sanità calabrese, al fine di aprire all’interscambio ed alla crescita del valore dell’assistenza sanitaria in loco, il cui vantaggio resta soltanto dei cittadini-utenti calabresi. Questa è la sfida della sanità per il futuro, la stessa sfida che la politica deve avere il buon senso ed il limite di accettare”.