Sanità. Alto Tirreno, Papa (MpA): condannati a morte

Cosenza Politica

“Forse per alcuni è solo un gioco, ma letale per una vasta area del territorio, la sanità per l’alto tirreno si trasforma in una micidiale roulette russa che sembra dire avanti il prossimo e sotto a chi tocca. - È quanto afferma in un comunicato stampa Raffaele Papa Coordinatore Provinciale di Cosenza dell’MpA - Nel mentre forze politiche di maggioranza regionale, PDL e UDC in primis, sono impegnate a rinsaldare accordi per la gestione pura e semplice del potere, altre a turlupinare il prossimo con promesse che non saranno mai realizzate ed altre ancora a gestire lacerazioni e beghe interne, i cittadini dell’Alto Tirreno sempre più privi di assistenza continuano a morire.

Un’altra morte annunciata e questa volta a Praia a Mare, sicuramente paghiamo tutti l’inesistenza di una rete emergenza urgenza e quindi di una totale disorganizzazione gestionale essendo gravi le carenze riscontrate, soccorrere in 40 minuti con ambulanza fornita di solo autista, con guardia medica che successivamente raggiunge il malato con proprio automezzo, non è assistenza di civiltà ma condanna a morte. Ma è anche un grave problema di natura politica, di chi dovrebbe per finalità istituzionale farsi carico di salvaguardare l’incolumità di tutti e invece continua a non farlo pur conoscendo negligenze e necessità. Quanti altri occhi dovranno essere privati della luce per far comprendere che è necessaria una doppia postazione di ambulanze a Praia a Mare?

Cosa dovrà ancora accadere affinché l’emergenza urgenza venga istituita in modo fisso e continuativo con presenza di personale stabile e non a mezzo di reperibilità che determina oltre ad inevitabili ritardi anche assurde e stressanti condizioni da parte degli operatori addetti non garantendo l’ottimale ed adeguato stato psico-fisico degli stessi sottoposti ad estenuanti turnazioni? La scienza medica ci dice che nell’immediatezza dei soccorsi a volte basta “poco” per salvare una vita umana, di certo c’è che ad oggi un padre di famiglia di 55 anni ha perso la vita, non sappiamo se per infarto o altro ma soprattutto non sappiamo se quel “poco” avrebbe potuto ridargli quel sorriso che i propri cari non vedranno più ed a cui va la sincera vicinanza e solidarietà.

Coloro che hanno potere decisionale e non lo esercitano nell’interesse dei tanti, si sono arrogati il diritto di annientare l’esistenza altrui. Ai sindaci rappresentanti delle varie comunità che ben conoscono i bisogni di un vasto territorio di circa 60.000 abitanti, ma ancora fin troppo silenti ed accomodanti, una sola domanda: ma la fascia tricolore vale più di una vita umana?”


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