‘Ndrangheta: pentiti parlarono di attentati alla Leonia
Il sistema di 'fatture gonfiate' utilizzato dalle cosche di 'ndrangheta nella Leonia era stato riferito in più occasioni ai magistrati della DDA reggina dai collaboratori di Giustizia Nino Lo Giudice, Roberto Moio e Consolato Villanti. Dichiarazioni che hanno trovato pieno riscontro nelle intercettazioni durante l'indagine. Gli stessi collaboratori di Giustizia hanno riferito che verso la fine del 2007 e gli inizi del 2008, la società Leonia e' stata al centro di un passaggio di 'consegne' che avrebbe segnato la fine del 'governo' della cosca Fontana, con il subentro di un 'triumvirato' formato dalle famiglie De Stefano, Tegano e Condello.
Secondo le dichiarazioni di Nino Lo Giudice e Consolato Villani, sarebbe stato per 'volere' di Pasquale Condello che Giovanni Fontana e la sua cosca non dovesse "prendere niente', perche' aveva gia' avuto la 'manutenzione della Leonia e nonostante cio' 'non dava conto a nessuno'. A seguito di una riunione che cui avrebbero preso parte Pasquale Condello, Giuseppe De Stefano e Giovanni Tegano, si sarebbe deciso di 'agire' nei confronti di Giovanni Fontana, attuando alcuni atti intimidatori ai danni degli auto compattatori della societa'. Effettivamente, a riscontro di quanto narrato dai collaboratori di Giustizia, vi furono degli atti intimidatori, perpetrati il 9, il 13 e il 16 gennaio 2008, effettuati con colpi d'arma da fuoco e fucile ai danni di mezzi della società Leonia.
Il 9 gennaio 2008, martedì notte intorno alle ore 23.30, nei pressi della vecchia stazione ferroviaria del quartiere di Catona due malviventi col volto coperto da passamontagna minacciarono l'autista che era appena sceso da un Piaggio Porter della Leonia, intimandogli di allontanarsi, ed esplosero due colpi di fucile a palla singola sotto al parabrezza anteriore dell'automezzo. In un'altra occasione i malviventi 'assalirono' di notte un auto compattatore in azione nella centralissima piazza del Popolo, esplodendo diversi colpi di pistola contro l'automezzo sotto lo sguardo terrorizzato degli operatori della società partecipata.