Indagini Leonia: saltano fuori anche i nomi di Naccari e Caridi
Le responsabilità di Bruno De Caria, direttore operativo della Leonia, emerse dalle indagini relative agli arresti di ieri, sono gravissime. De Caria si sarebbe sempre impegnato ad assicurare ai Fontana il controllo sulla ditta e avrebbe coperto consapevolmente le segnalazioni relative alle sovrafatturazioni per operazioni inesistenti che hanno consentito alla cosca notevoli guadagni distribuiti anche alle altre cosche di riferimento : De Stefano, Tegano, e Condello.
Sono i collaboratori Roberto Moio e Antonino Lo Giudice, in sedi separate, a confermarlo. Lo Giudice dice che era Fontana ad occuparsi della spartizione. Una divisione tra le cosche iniziata con gli spari ad automezzi della Leonia, avvertimento per la richiesta di spartizione.
Sulla vicenda il sito di informazione “Il Dispaccio” riporta anche due passaggi relativi a collaboratori di giustizia che tirano in ballo due uomini della politica reggina. Il collaboratore Consolato Villani in un interrogatorio afferma che l’assessore regionale alle attività produttive, Antonio Caridi, quando era assessore al comune di Reggio avrebbe fatto assumere molte persone alla Leonia e alla Multiservizi in cambio di voti. Sono dichiarazioni del giugno 2011, e Caridi non risulta indagato per nessun tipo di reato.
Il Pentito Antonio Zavettieri parla invece della nascita dell’accordo con i Fontana e con De Caria, già nel 2005, e tira in ballo Demetrio Naccari Carlizzi in qualità di ex sindaco "Non lo so come hanno avuto questo., questo aggancio, non lo so. So che si era interessato anche il sindaco., il vecchio sindaco". In cambio avrebbero assicurato il voto a Naccari al Comune prima e alla Regione poi.
Demetrio Naccari ha voluto rispondere a quanto riportato da “Il Dispaccio” : “Ho già avuto modo di evidenziare come il sig. Zavettieri sia ritenuto dal tribunale di Reggio Calabria in provvedimento del 2006 soggetto la cui attendibilità intrinseca è fortemente in dubbio. Non desidero in alcun modo entrare nel merito del prezioso lavoro di alcuno ma ritengo doveroso dare conto di tali circostanze.