Comune Crotone, Rsu: i dipendenti occuperanno la piazza
"Nella giornata del 30 ottobre 2012, si è verificato un ulteriore, ennesimo e deplorevole episodio di violenza nei confronti di un dipendete del Comune di Crotone. E’ giunto il momento di assumere una posizione che ponga fine ad una condizione di degrado, di assurdi privilegi e di una preoccupante mancanza dell’etica della responsabilità, proprio da parte di coloro che, nell’azione amministrativa e di gestione del personale, dimostrano una totale e persistente inadeguatezza". E' quanto si legge in una nota delle Rappresentanze Sindacali Unitarie del Comune di Crotone.
"Quantomeno approssimativi appaiono i soliti comunicati di solidarietà o le semplici prese di distanza verso gli autori di simili violenze. Mentre si continuano a nascondere le proprie responsabilità utilizzando i dipendenti come “ossa” da lanciare in bocca ai disperati di turno. Nel frattempo ognuno di loro, consiglieri o componenti della giunta, curano la propria corte dei miracoli, invadendo quasi quotidianamente qualsiasi ambito dei servizi pubblici comunali per marcare tutta una serie di piccoli e grandi privilegi. Segnano il territorio, tentano di condizionare, con il loro presunto potere, le attività amministrative che i lavoratori svolgono pur fra mille ed inenarrabili difficoltà".
Per la Rsu "è difficile e complesso, quindi, in tali condizioni mettersi al servizio di tutti quei cittadini che non hanno santi in paradiso e verso i quali andrebbe indirizzata una diversa e più diffusa qualità dei servizi, in una struttura ben organizzata e che possa occuparsi del bene comune nel rispetto delle regole.
Da una parte si elargiscono ricchissime prebende e lauti compensi e dall’altra si certifica l’impossibilità di svolgere compiti di ordinaria amministrazione, come la pulizia delle scuole, la carta per stampare o fotocopiare piuttosto che il carburante per le auto di servizio. Solo per citare alcune di quelle spese minimali che, comunque, servono nello svolgimento delle attività quotidiane.
Si producono continui ed insopportabili disservizi che ci allontanano dai cittadini e ci trasformano in un bersaglio troppo facile a tutti quei disagi le cui colpe, invece, sono riconducibili a chiare responsabilità istituzionali.
Totale è l’assenza della classe dirigente mentre i dipendenti comunali si barcamenano come meglio possono, arrampicandosi anche sugli specchi per offrire risposte adeguate alla domanda di servizi che, quotidianamente, i cittadini rivolgono alla pubblica amministrazione.
Dov’erano, per esempio, gli amministratori ed i dirigenti del comparto quando i familiari di un consigliere comunale aggredivano fisicamente, malmenandolo, un dipendente nel proprio luogo di lavoro in orario di non apertura al pubblico? E poi, come diavolo saranno entrate tali persone nel palazzo comunale? Ed ancora, non è che l’assenza dei sopracitati dirigenti fosse frutto di coordinate azioni di avviso, una sorta di tam tam, ad allontanarsi in presenza di soggetti animati da cattivi propositi; lasciando che la loro ira si scatenasse contro un dipendente che aveva il solo torto di stare al proprio posto, di non essere scappato come i soggetti di cui sopra e di svolgere un atto dovuto in merito a decisioni e determinazioni assunte dai livelli istituzionali e dirigenziali? Perché, ci chiediamo, l’amministrazione comunale, che non merita neanche il maiuscolo, invece di difendere le proprie scelte, nasconde coraggiosamente anche la propria faccia.
Troppo facile, troppo semplice e troppo poco, signor sindaco, limitarsi a stigmatizzare l’accaduto.
Sarebbe finalmente giunto - continua la nota - il tempo che l’amministrazione provasse almeno a liberarsi del proverbiale immobilismo e provasse ad affrontare con serietà e determinazione le gravissime problematiche che falcidiano il buon funzionamento degli uffici e dei servizi.
Ed anche, sarebbe troppo pretendere le dimissioni di colei che, al di là dei pentimenti epistolari, appare fin troppo contigua ai fatti che sono sfociati con l’aggressione fisica e violenta del dipendente comunale?
Sarebbe davvero l’ora che la classe politica assumesse atteggiamenti più responsabili e la smettesse di essere veicolo di piccole, banali e ridicoli comportamenti clientelari.
E’ mai possibile che i lavoratori comunali, nell’espletamento delle proprie attività, debbano continuare a sopportare il solito via vai di consiglieri comunali, assessori e dirigenti di partito che, per dimostrare ai propri clienti quanto contano, risparmiano loro la fila davanti agli sportelli e negli orari previsti, delineando, per i più furbi, veri e propri canali privilegiati di libero accesso al palazzo comunale.
E’ importante che le regole ci siano, ma è, soprattutto, importante che vengano rispettate, senza privilegi e senza eccezione alcuna.
Sono anni che denunciamo, inascoltati, la farraginosità di alcuni atti che rischiano di creare ulteriori ed insopportabili ingorghi burocratici, a totale danno dei cittadini ma a totale vantaggio dei soliti furbetti che, proprio sui ritardi storici della macchina amministrativa, costruiscono personali e meschine fortune elettorali.
Il palazzo comunale - continua la Rsu - non è più la casa dei cittadini, ma un luogo dove in pochi esercitano un disgustoso potere. Dove la classe dirigente scarica le proprie responsabilità sui lavoratori dipendenti, sostenuti da una classe politica che finge di non sapere ed anzi spesso li gratifica economicamente.
Su tali gravissime situazioni, l’assemblea dei lavoratori ci ha affidato il mandato di porre fine alle condizioni di degrado in cui ci hanno portato.
Proprio per questo martedì 6 ottobre tutti i dipendenti occuperanno, in assemblea silenziosa la Piazza Comunale, la nostra Piazza".