Premio “Alda Merini”: boom di adesioni, pervenute più di duemila opere

Catanzaro Attualità
Vincenzo Ursini

“Siamo più che soddisfatti perché il premio di poesia “Alda Merini”, alla sua seconda edizione, cifre alla mano, da quanto è a nostra conoscenza, è diventato il primo premio d’Italia per numero di adesioni. Un successo senza precedenti che conferma, ove ce ne fosse ancora bisogno, che le nostre iniziative sono seguite ormai da tutti con grande attenzione e puntualità. E, questo, senza alcun contributo pubblico”.

Lo sostiene Vincenzo Ursini, presidente dell’Accademia dei Bronzi, sodalizio culturale catanzarese che da quasi 30 anni opera in città, nel settore delle lettere e delle arti con grande impegno di risorse, ottenendo sempre consensi lusinghieri. L’associazione ha il suo punto di forza nell’azione gratuita di volontariato culturale assicurata dai membri del consiglio direttivo (G. Battista Scalise, Mario Cosco, Mauro Rechichi, Silvestro Bressi) e da tanti altri esponenti del mondo accademico e letterario calabrese.

I dati, ad Ursini, danno effettivamente ragione: 2.070 opere partecipanti delle quali 636 saranno incluse nell’antologia “Mille voci per Alda” che l’Accademia dei Bronzi presenterà nel corso della serata di premiazione prevista per il mese di aprile. “Come da regolamento – continua Ursini – l’antologia sarà inviata gratuitamente a numerose biblioteche pubbliche, quale tangibile testimonianza del premio da noi dedicato alla più grande poetessa del secondo Novecento”. Ricordiamo che al concorso hanno, tra gli altri aderito, le figlie di Alda Merini, Emanuela e Barbara, il Maestro Giovanni Nuti, e Aurora Orione, fondatrice dei gruppi di Facebook “Una piccola ape furibonda”.

“La loro adesione e quella del Capo dello Stato - prosegue Ursini - ci spinge a continuare sulla strada intrapresa, fatta di dedizione, sacrifici economici non indifferenti, ma soprattutto di un’attenta valutazione delle opere partecipanti, premiando chi effettivamente merita. Un boom di adesioni che testimonia il grande affetto che nutrono i poeti inediti nei nostri confronti. Senza questa fiducia non avremmo certamente ottenuto tali risultati”.

Ed in effetti la pagina di Facebook dedicata al premio viene quotidianamente arricchita da significativi commenti. “Ursini – dice Valentina Meloni – è riuscito a coinvolgere sapientemente la sfera emotiva di tante persone sensibili che conoscono da vicino la sofferenza e il travaglio interiore in cui visse Alda e che, sentondesene partecipi, hanno la voglia di unirsi, con la loro voce, al coro di partecipazione di questa intensa espressione lirica che coinvolge commemorazione, dolore, passione, misticismo, gioia interiore, rinascita emotiva e spirituale”.

“Ritengo che il Premio Merini – scrive invece la dottoressa Maria Pia Furina, vincitrice nel 2011 della medaglia del Presidente della Repubblica – sia l'unico premio d’Italia capace di volgere lo sguardo in modo sensibile e attento nei confronti di chi ha spedito le proprie opere. Con l’Accademia dei Bronzi la poesia si veste di umanità, condivisione e convivialità, non di competizione e rigore. Basta solo questo per rendere unici i premi istituiti e promossi dall’associazione culturale catanzarese e dalle Ursini Edizioni”.

Condivisione e commenti sono stati postati anche da Caterina Tagliani, Caterina Rizzo, Rosanna Catizone, Ilaria Celestini, Anna Alfano, Carmen Biella, Angela Barbieri, Pasquale Pipicelli, Patrizia Concu, Emanuela Riva, Flavia Risalvato, Francesco Troyli, Grazia Calabrò, Paola Di Gennaro, Rosanna Marani, Daniela Ferraro, Roberto Brogna, Rita Mantuano, Angela Barbieri, Anna Benone, Daniela Mignogna, Franco Maccioni, Rocco G. Tassone, Iole Testa, Anna Carella, Francesco Saverio Capria, Antonio Ciervo, Sina Mazzei, Tania Scavolini, Dafne Le Mura, Massimo Rotundo, Cristian Sotgiu, Anna Elvira Cuomo. Eric Micieli, Patrizia Ferraro, Nicola Amato, Teresa Sonnante, Annamaria Pecoraro (Dulcinea), Valentina Vivacqua.

Ma sono tantissimi coloro che quotidianamente sostengono gli scopi dell’iniziativa. Numeri da grandi eventi, insomma, che fanno confermano quanto sia ancora diffusa ed apprezzata la poesia, nella sua accezione più autentica e viva.