Sanità: Pacenza (Pdl) su anticipo Cdm per spettanze Fondo

Calabria Salute

“È solo grazie all’ottimo lavoro svolto dall’azione commissariale nell’attuare il Piano di rientro che la Calabria potrà godere di oltre 400 milioni di euro derivanti dall’anticipo sulle spettanze per il Servizio sanitario nazionale concesso dal governo in favore delle Regioni”. Così il presidente della Commissione Sanità Salvatore Pacenza sulla decisione odierna del Consiglio dei ministri che ha autorizzato il ministero dell'Economia e delle finanze ad erogare somme per quasi 2 miliardi di euro, a titolo di anticipo, per 6 regioni sottoposte a Piano di rientro tra cui figura anche la Calabria.

“Il Consiglio dei ministri – spiega l’onorevole Pacenza – ha dato il suo via libera solo dopo aver constato che era buon punto il completamento dell'istruttoria richiesta dai Tavoli di verifica per gli adempimenti connessi ai Piani di rientro dai deficit sanitari. L'istruttoria compiuta dal ministero dell’Economia nel mese di aprile ha verificato che sussistono i presupposti previsti dal decreto legge per erogare gli anticipi. Questo a testimonianza di quanto sostenuto dal sottoscritto proprio nel corso di questa settimana circa gli esiti dell’ultima riunione del Tavolo Massicci. Il regime commissariale sta velocemente riportando alla normalità il settore Sanità in una regione che, fino a tre anni fa, era considerata la pecora nera del sistema sanitario nazionale. Oggi la percezione che i tecnici del ministero hanno della Calabria è del tutto cambiata.

L’invito alla minoranza, per tanto, è quello di collaborare in questa riorganizzazione della sanità calabrese, mettendoci tutta la verve critica che il gioco delle parti consente, ma pur sempre per il bene dei calabresi e di ciò che è meglio per loro. Con questi 411 milioni di euro la Regione potrà finalmente dare seguito ad ulteriori disposizioni riorganizzative previste dal Piano di rientro, ma con una prospettiva del tutto diversa: ossia non dover più rincorrere il debito, bensì riprogrammare il diritto alla salute dei cittadini con un servizio all’altezza degli standard nazionali”.