Amaco: dichiarato l’obbligo di reintegra nel posto di lavoro

Cosenza Infrastrutture

“La sentenza di accoglimento del ricorso con il quale il Sig. Naccarato aveva impugnato il licenziamento disciplinare intimato a suo tempo dall'AMACO, sulla base di presunti illeciti commessi nello svolgimento della propria attività lavorativa di svuotamento dei parcometri nella Città Bruzia, rappresenta un altro importantissimo risultato, dopo quello già ottenuto innanzi alle Sezioni Unite della Cassazione, che contribuisce a fare luce su una vicenda caratterizzata da tanti punti oscuri e da un atteggiamento opaco che sempre l'Azienda di trasporto urbano ha tenuto nella vicenda in tutti questi anni.

È accertato, infatti, - informa in una nota l’avvocato Carmelo Salerno - che gli atti all'epoca posti in essere dall'AMACO, che hanno portato al licenziamento disciplinare, erano connotati da vizi e da gravi errori e, sopratutto, non erano ispirati dall'intento di ricostruire oggettivamente i fatti e di accertare le reali responsabilità che di certo non erano riconducibili al Naccarato.

Tale modo di agire da parte dell'AMACO ha causato gravissimi e forse irreversibili danni al ricorrente ed ha anche cagionato, consequenzialmente, danni economici ingenti alle casse aziendali e, di riflesso, al comune di Cosenza. Oltre a proseguire nell'accertamento della verità e nell'affermazione della propria innocenza, il Sig. Naccarato intende anche sottoporre l'intera vicenda alla valutazione dei competenti organi comunali ed aziendali, deputati ad effettuare i controlli sugli atti adottati e sui risultati realizzati dagli organi manageriali e gestionali dell'Azienda di trasporti.

Tanti sono gli errori commessi da chi ha deciso il licenziamento in spregio alle vigenti regole poste a tutela del rapporto di lavoro. È stata, infatti, calpestata completamente ogni facoltà di difesa del ricorrente, al quale è stata preclusa qualsiasi possibilità di dimostrare, già in fase di indagine ispettiva, la completa estraneità dai fatti contestati. All'epoca, chi gestiva l'AMACO ha preferito una verità preconfezionata alla verità oggettiva ed inconfutabile.

Peraltro, è assolutamente ingiustificabile l'atteggiamento di ostilità ancora tenuto in questi giorni dall'Azienda di trasporto che, a fronte di una sentenza immediatamente esecutiva che ordina la reintegra nel posto di lavoro del Naccarato e condanna al pagamento di consistenti somme a titolo di risarcimento danni in favore dello stesso, non ha inteso procedere all'obbligatorio reinserimento del dipendente nel proprio posto di lavoro. Tale modo di agire, che è in contrasto con un perentorio ordine impartito dalla competente Autorità Giudiziaria, purtroppo continuerà a generare ulteriori danni alle casse dell'Azienda e del Comune di Cosenza”.