Riunione a Diamante per la sezione distaccata del tribunale di Scalea
Si è svolto ieri pomeriggio presso il comune di Diamante l’incontro riguardante la sede distaccata di Scalea del Tribunale di Paola al quale hanno partecipato i sindaci del Tirreno cosentino, gli avvocati del Foro di Paola operanti a Scalea, l’assessore Arturo Riccetti in rappresentanza del Presidente della Provincia di Cosenza.
La riunione era finalizzata alla richiesta al Presidente del Tribunale di Paola di intervenire per il mantenimento della Sezione Distaccata di Scalea del Tribunale.
Nel corso dell’incontro nel quale è emersa la preoccupazione per la perdita dei un presidio giudiziario di fondamentale importanza del territorio è stato letto, approvato e sottoscritto dai sindaci e dal rappresentante della Provincia un documento predisposto dal Viceprefetto Massimo Mariani nella sua veste di Commissario Prefettizio del Comune di Scalea ed indirizzato al Presidente del Tribunale di Paola.
Il documento riporta quanto segue: "Egr. Presidente, come noto, l’art. 1, D. Lgs. 7 settembre 2012, ha disposto, tra l’altro, la soppressione della Sezione Distaccata di codesto Tribunale, avente sede a Scalea. Lo scrivente, insediatosi in data 12 luglio 2013, ha avuto modo di cogliere il disagio, tra gli operatori del diritto, e in generale, nell’opinione pubblica locale, derivante dalla soppressione del predetto Ufficio giudiziario. Da ultimo, con la nota che si allega, gli avvocati di Scalea hanno inteso manifestare il proprio disaccordo e hanno chiesto il mantenimento dell’Ufficio, secondo quanto previsto dall’art. 8, D. Lgs. n. 155/2012. La norma anzidetta prevede infatti che quando sussistono ragioni organizzative o funzionali, il Ministro della Giustizia può disporre che siano utilizzati a servizio del Tribunale, per un periodo non superiore a cinque anni dalla data di efficacia del D.Lgs. n. 155/2012, ovvero dall’8 settembre 2013, gli immobili di proprietà dello Stato, ovvero di proprietà comunale, adibiti a servizio degli uffici giudiziari e delle sezioni distaccate soppressi. Al riguardo, la precedente Amministrazione Comunale, con delibera consiliare n. 14 del 27 aprile 2013 –che pure si allega -, aveva già avuto modo di esprimere il proprio favorevole avviso al mantenimento della Sezione. Lo scrivente, anche alla luce della conoscenza acquisita di questa realtà territoriale, ritiene, ai sensi di quanto disposto dall’art. 8, comma 2, del citato D.Lgs.n. 155, di esprimere il proprio favorevole avviso al mantenimento della Sezione, secondo le modalità previste dalla norma anzidetta, per le ragioni che qui di seguito si vanno a esporre. Si ritiene, infatti, che le argomentazioni svolte dagli avvocati firmatari del documento, che attengono essenzialmente alle difficoltà di carattere logistico che deriverebbero dalla soppressione della Sezione, possano ritenersi meritevoli di favorevole considerazione. Non vi è dubbio, peraltro, che i collegamenti stradali tra questo, così come tra gli altri Comuni ricadenti nella competenza territoriale della Sezione, e codesto Tribunale siano insufficienti, e non solo nella stagione estiva, e vi sarebbero quindi innegabili disagi per gli operatori del diritto, così come per l’utenza che, con la chiusura di quell’Ufficio, sarebbero ora costretti a raggiungere Paola. Parimenti rilevanti possono considerarsi le argomentazioni connesse al carico di lavoro gravante sulla Sezione. A tali argomentazioni di ordine generale e, tutto sommato, non dissimili da altre che certamente sono state svolte nelle aree geografiche interessate da analoghi provvedimenti di soppressione, si ritiene doveroso aggiungere che in questo particolare momento la chiusura di un presidio giudiziario a Scalea appare inopportuna per altre e più pregnanti ragioni. Lo scrivente ha, infatti, assunto le funzioni di commissario prefettizio in seguito a un’importante operazione di polizia giudiziaria, eseguita il 12 luglio scorso, che ha portato all’arresto di 38 persone, tra cui il Sindaco, quasi tutti gli assessori, un consigliere comunale e diversi funzionari comunali, indagati per gravi reati associativi e contro la pubblica amministrazione. Per tali ragioni, e a prescindere dall’esito della vicenda giudiziaria, si ritiene che il mantenimento del presidio giudiziario sarebbe fortemente auspicabile e incontrerebbe positivi riflessi nell’opinione pubblica locale, in un momento in cui è fortemente avvertita ed è comunque ineludibile l’esigenza di una forte riaffermazione della legalità e della presenza dello Stato in una delle sue Istituzioni fondamentali. Si rassegna quanto innanzi alla cortese valutazione della S.V., per le iniziative che riterrà di adottare e restando comunque a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento".