Ucraina uccisa, trovata l’arma del delitto
Il giovane reo confesso dell'omicidio di Tatyana Kuropyatniyk, la badante ucraina 41enne il cui corpo semicarbonizzato é stato rinvenuto sulla spiaggia di Brancaleone, in provincia di Reggio Calabria, lo scorso 16 settembre, ha partecipato ieri pomeriggio a un'ispezione dei luoghi disposta dalla procura di Locri. Gianluca Bevilacqua, assistito dal difensore di fiducia avv. La Torre, é tornato quindi sul luogo del delitto accompagnato dai carabinieri del Nucleo investigativo del Gruppo Locri, della Compagnia di Bianco e della Stazione di Brancaleone, supportati dai colleghi della Sezione investigazioni scientifiche del Reparto operativo del Comando provinciale.
L'ispezione é avvenuta in località Pantano Piccolo di Brancaleone, e nel corso delle operazioni, iniziate alle ore 16 e protrattesi per un'ora circa, sono passati al setaccio dell'Arma i luoghi teatro del crimine insieme a Bevilacqua, che ha puntualmente ricostruito ogni fase. Nel corso dell'attività é stato rinvenuto nelle sterpaglie un blocco di cemento di forma cubica irregolare, del peso di circa 10 kg, con evidenti tracce di sangue, indicato da Bevilacqua come l'arma del delitto. Inoltre é stata rinvenuta la camicia indossata dalla vittima, e lo zainetto con gli effetti personali della donna. Tutto é stato sequestrato per gli opportuni esami di laboratorio, mentre le indagini proseguono per fare piena luce.