Badante uccisa nel reggino, domani rimpatrio salma
La salma di Tatyana Huropyatnyk, la giovane badante ucraina, uccisa e bruciata a Brancaleone il 16 settembre scorso, sarà rimpatriata domani. Il feretro partirà domani alla volta dell'Ucraina, dopo che sono stati espletati, nei giorni scorsi, tutti gli adempimenti burocratici ed e' arrivata l'autorizzazione della magistratura. A sostenere le spese (3mila euro) per il rientro nel suo paese della salma di Tatyana sono stati il comune di Brancaleone(che ha stanziato 2600 euro di soldi pubblici) e il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, che ha dato un suo personale contributo di 400 euro.
Lo rende noto, con un comunicato, lo stesso Corbelli, che ricorda di essersi subito dopo il terribile fatto di sangue immediatamente attivato per aiutare questa povera e sfortunata giovane donna ucraina, contattando telefonicamente prima una parrocchia di Brancaleone e poi direttamente il sindaco di Brancaleone, Francesco Moio, per avere gli estremi del conto corrente dove poter versare il suo contributo. "Non appena - afferma Corbelli - , ho avuto dal sindaco le coordinate bancarie ho subito provveduto ad effettuare, attraverso la mia banca, un bonifico di 400 euro a favore della parrocchia di Brancaleone Marina per l'iniziativa di raccolta fondi promossa da don Angelo Battaglia che il sindaco ha ritenuto piu' che congruo e sufficiente.
Lo stesso sindaco Moio ha ricordato pubblicamente in occasione della fiaccolata, che si e' svolta a Brancaleone, questo mio aiuto e contributo per Tatyana. Questo pomeriggio - prosegue Corbelli - ho ricevuto una telefonata che mi ha commosso. Era la signora di Brancaleone dove lavorava Tatyana come badante che mi ha chiamato per ringraziarmi e per dirmi che domani Tatyana sarà riportata nel suo paese. Sono orgoglioso di utilizzare in questo modo, da 30 anni, il mio modesto stipendio di docente - continua Corbelli - Per finanziare tutte le mie battaglie civili e di giustizia e le innumerevoli iniziative di solidarieta' e campagne umanitarie.
In passato avevo pagato le spese per il ritorno in patria delle salme di altri immigrati morti in Calabria in circostanze tragiche. Per le mie iniziative civili e umanitarie non ho mai chiesto, ne' ottenuto, in 30 anni, una sola lira-euro di finanziamento ne' pubblico, ne' privato. E quando sono stato eletto consigliere provinciale di Cosenza - conclude - ho utilizzato i soldi dei gettoni di presenza per finanziare decine e decine di iniziative di solidarieta'". (AGI)