Associazione Marco Polo, solidarietà per la tragedia di Lampedusa
L’Associazione “Marco Polo” esprime vivo e profondo rammarico nonché disappunto per la nuova ed ennesima tragedia che ha colpito Lampedusa, con il naufragio di un “barcone” carico di migranti, “nell’indifferenza della globalizzazione per l’accoglienza di cittadini immigranti”, tanto per riprendere il discorso di sua santità Papa Francesco nell’occasione della sua visita a Lampedusa.
"Dalle prime notizie, seppure frammentarie - si legge in una nota - il bilancio è drammatico, anche se ancora provvisorio, in quanto i morti sarebbero almeno 110 e centinaia i corpi dispersi in mare. Tale triste vicenda umana ci richiama alla mente l’ultima strage di migranti eritrei, consumatasi anch’essa nella terra di Sicilia, sulle coste ragusane. Queste tragedie chiamano ognuno alla proprie responsabilità. Non si può restare fermi ed indifferenti di fronte alle tragedie annunciate, soprattutto quando, a poche miglia dal confine d’Europa, determinate condizioni (povertà diffusa, intolleranza religiosa, odio razziale, regimi dittatoriali, ecc.) costringono alla fuga, anche se ciò presuppone il sacrificio della vita umana. È naturale, quindi, domandarsi quante persone dovranno ancora morire lungo le coste italiane per mettere fine ad un continuo ed inesorabile stillicidio di tante vite umane nel “mare della morte”, per il solo torto di affrontare il famoso “cammino della speranza” in cerca di un domani migliore per le loro famiglia, ossia vivere in modo dignitoso.
Secondo il dossier della “Fortress Europe”, “dal 1994, nel solo canale di Sicilia, sono morte oltre 6.200 persone, più della metà (4.790) disperse. Il 2011 è stato l’anno peggiore: almeno 1.800 vittime, 150 al mese, 5 al giorno”. Queste sono le date delle tragedie: 20 giugno 2003: naufragio al largo della Tunisia: 50 i corpi ritrovati, 160 i dispersi, 41 i sopravvissuti; 20 ottobre: soccorso barcone, almeno 70 i morti; 4 ottobre 2004: un’imbarcazione con 75 clandestini si inabissa davanti alle coste della Tunisia: 17 morti, 47 dispersi; 19 agosto 2006: barcone con 120 immigrati si rovescia, 10 corpi recuperati, 40 i dispersi; 12 maggio 2008: barcone con 66 immigrati alla deriva, 50muoiono di stenti; 24 settembre2008: una decina di extracomunitari muore al largo di Malta; 31 marzo 2009: 4 barconi con oltre 500 migranti affondano tra Africa e Italia, più di 100 i dispersi; 11 febbraio 2011: naufraga motopesca, 40 dispersi; 14 marzo2011: naufraga un barcone con almeno 60 immigrati a bordo; 30 marzo2011: naufragio nel Canale di Sicilia, 7 morti; 22-25 marzo2011: spariti due barconi partiti dalla Libia, 403 dispersi; 1 aprile2011: scoperti i cadaveri di 27 tunisini sulle coste di Kerkennah; 3 aprile2011: 70 corpi recuperati davanti alle coste di Tripoli; 6 aprile2011: un barcone si rovescia in acque maltesi: salvi 51, ma a bordo erano 300; 6 maggio2011: barcone con oltre 600 migranti naufraga, centinaia i dispersi; 2 giugno2011: nave con 700 a bordo in avaria, almeno 270 dispersi; 16 gennaio 2012: disperso un gommone con 55 somali; 17 marzo 2012: gommone soccorso a sud Lampedusa, 5 morti; 3 aprile 2012: 10 morti nella traversata Libia-Lampedusa; 10 luglio 2012: 54 morti nella traversata Libia-Lampedusa; 3 novembre 2012: un gommone si ribalta: salvati 70 migranti, ripescati 3 cadaveri; 30 marzo 2013: soccorso un gommone con 88 migranti, 2 i morti; 16 giugno2013: salvate decine di naufraghi, 7 i morti; 26 luglio: gommone si ribalta, 22 in salvo, 31 dispersi.
L’Associazione “Marco Polo”, pertanto, fa appello alle istituzioni governative, affinché si metta fine ad una ferita profonda nella storia della civiltà europea e del Mediterraneo ed i gravissimi e molteplici conflitti, che insanguinano l’Africa, assurgano finalmente all’attenzione della Comunità Europea".