Omicidio Vallelunga: eseguita autopsia su cadavere boss
Ad uccidere Salvatore Vallelunga, il boss di 51 anni a capo della cosca dei 'Viperari' delle Serre vibonesi, sono stati numerosi proiettili sparati da un fucile calibro 12 caricato a pallettoni e da un mitragliatore da guerra calibro 5.56 che lo hanno attinto in diverse parti del corpo: spalla, testa e addome. A confermarlo l'autopsia eseguita nel pomeriggio di ieri nell'obitorio dell'ospedale di Vibo Valentia dal medico legale Aldo Barbaro. Il suo corpo privo di vita, era stato rinvenuto nella mattinata di martedìi dai carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno a in un bosco di Brognaturo, un piccolo centro montano del vibonese, nei pressi dell'invaso la 'Lacina', poco distante dal luogo dove in contemporanea era stato ferito gravemente anche Santo Procopio, 25 anni, di Guardavalle (Cz), appartenente alla stessa cosca. Si tratta delle ultime due vittime della faida dei boschi iniziata negli anni '70 che a mano a mano si e' allargata nel reggino e nel catanzarese, lasciando sul terreno centinaia di vittime. Al centro i Vallelunga detti 'viperari' forse per la quantita' e la pericolosita'. Con quest'ultimo delitto, quello di Salvatore, a lasciarci la pelle sono tre fratelli Vallelunga: negli anni '80 venne eliminato Cosimo, nel settembre scorso dinnanzi al santuario di 'Riace' Damiano, il capo dei capi, ieri Salvatore che ne avrebbe preso le redini.