Allarme bomba alla Procura generale di Reggio Calabria
Allarme bomba alla Procura Generale di Reggio Calabria dove, già nel 2010, un attentato dinamitardo fece saltare in aria il portone. Davanti allo stesso ingresso, in via Cimino, è stata rinvenuta una bottiglia in plastica contenente del liquido infiammabile che è stato identificato come nafta.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri, la polizia con questore Guido Longo ed il capo della squadra mobile Gennaro Semeraro, il procuratore aggiunto Ottavio Sferlazza e il procuratore generale Salvatore Di Landro. Dopo l'attentato del 2010 la zona è presidiata 24 ore al giorno dall'Esercito con una camionetta che staziona a pochi metri dal portone della Procura.
29/10/2013 | 09:57 | ARRESTATO UN 22ENNE
La Polizia ha arrestato l'uomo che questa notte ha lasciato una bottiglia di nafta accanto al portone della Procura Generale di Reggio Calabria. Si tratta di una bottiglia in plastica da un litro e mezzo quasi interamente ricolma di nafta, con vicino un accendino Bic di piccole dimensioni, la cui presenza era stata segnalata da una telefonata anonima giunta alla Polizia. Nonostante la vigilanza dell'Esercito che presidia gli uffici giudiziaria dopo l'attentato del 2010, i militari non si erano accorti di nulla. Sul posto nella notte i vertici di Polizia e carabinieri, compresi il Questore Guido Longo e il comandante provinciale Colonnello Lorenzo Falferi. La visione delle videocamere di sorveglianza, secondo quanto apprende l'AGI, ha restituito il volto di un uomo, il quale, nonostanterisulti incensurato, e' stato riconosciuto dal personale della Polstato. Subito sono scattate le ricerche, concluse con l'arresto operato dalla Squadra Mobile diretta dal primo dirigente Gennaro Semeraro.
Si chiama Eros Benito De Francesco, 22 anni, il giovane arrestato dalla Polizia di Stato come autore del gesto intimidatorio alla Procura Generale della Repubblica di Reggio Calabria.
Il giovane avrebbe lasciato la scorsa notte davanti al portone della sede giudiziaria una bottiglia di plastica contenente nafta e un accendino Bic di colore nero.
All'individuazione del ragazzoe, incensurato e quindi privo di precedenti di Polizia, gli investigatori sono giunti dalla visione dei filmati registrati dalle telecamere di video-sorveglianza installate fuori dalla Procura. Dopo le formalità di rito, De Francesco é stato associato al carcere di Reggio Calabria.
h 17:05 | Una telefonata anonima aveva messo in allarme la Questura già un'ora prima dell'effettivo rinvenimento della bottiglia contenente nafta lasciata la scorsa notte davanti al portone della Procura Generale di Reggio Calabria, gesto per il quale è stato arrestato stamani un giovane incensurato di 22 anni, Benito Eros De Francesco. Di seguito l'esatta sequenza dei fatti di ieri notte. Sono le ore 21.05 di ieri quando, alla centrale operativa della Questura, sul numero d'emergenza 113 giunge una telefonata anonima, effettuata da una cabina telefonica pubblica localizzata in via Enotria, nel quartiere di Santa Caterina.
L'uomo al telefono riferisce all'operatore della Polstato che tale Eros Benito De Francesco, abitante in via Enotria, "sta posizionando o ha già posizionato" una bomba al Tribunale. La Polizia di Stato effettua un immediato controllo presso il palazzo di Giustizia escludendo la presenza di ordigni. Passa quasi un'ora, sono le 22.00 circa, quando a diramare l'allarme stavolta sono i militari dell'Esercito italiano, il 10° Reggimento Trasporto di Bari, in servizio di vigilanza fissa presso la Procura Generale di via Cimino.
I militari si sono accorti della presenza di una busta in plastica di colore rosso, adagiata davanti al portone della procura generale, la stessa che fu oggetto di un attentato dinamitardo nel 2010. A quel punto scatta l'allarme generale: sul posto interviene l'artificiere antisabotaggio del XII Reparto Mobile il quale, all'interno della busta, rinviene una bottiglia in plastica trasparente da un litro (precisamente una bottiglia di succo di frutta) con tappo, contenente cherosene e un accendino Bic di colore nero. Vengono passate al setaccio le immagini dell'impianto di videosorveglianza, e si accerta che alle ore 20.46 un individuo a volto scoperto, di carnagione chiara, si è avvicinato al portone e ha lasciato la busta, allontanandosi rapidamente.
In città all'anagrafe è registrato un unico Eros Benito De Francesco, l'incensurato 22enne residente in via Madonna di Fatima, che è stato arrestato dalla Squadra Mobile diretta da Gennaro Semeraro e condotto in carcere. Adesso, atteso che il giovane non sarebbe legato in alcun modo alla criminalità organizzata, restano da capire le motivazioni del gesto, e se il telefonista sia lo stesso De Francesco o un'altra persona. (AGI)