Tentato omicidio a Squillace, procura chiede giudizio immediato
La Procura della Repubblica di Catanzaro ha chiesto il giudizio immediato nei confronti di Giuseppe Alcaro, catanzarese di 59 anni, pensionato, arrestato dai carabinieri a settembre, a Squillace, con l'accusa di tentato omicidio e porto ingiustificato di armi dopo l'accoltellamento di un ucraino 25enne avvenuto al culmine di una lite. Il sostituto procuratore titolare delle indagini, Saverio Vertuccio, ha sollecitato il giudizio il cui inizio e' fissato per il 31 gennaio davanti al tribunale collegiale di Catanzaro. In quella sede l'imputato potrà eventualmente chiedere altre forme di rito alternativo ma, intanto, oggi ha ottenuto di poter tornare in liberta' dopo che il giudice per le indagini preliminari, Abigail Mellace, ha accolto l'istanza dei suoi legali, gli avvocati Fulvio Attisani e Maria Teresa Calastra, sostituendo per lui la custodia cautelare agli arresti domiciliari con il solo obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per la firma, in virtu' delle scemate esigenze cautelari.
Ai domiciliari Alcaro si trovava dal 17 settembre, giorno in cui il gip convalido' l'arresto del pensionato e poi, accogliendo la richiesta dell'Ufficio di procura, lo pose in custodia. Alcaro, secondo quanto contestatogli, avrebbe colpito il giovane Taras Vovchanin, un operaio incensurato, con due coltellate che hanno raggiunto il 25enne all'addome ferendolo in maniera molto grave, a seguito di una lite scoppiata all'interno di un bar a quanto pare per futili motivi. Dopo la lite, secondo la ricostruzione dei militari, Alcaro sarebbe uscito dal locale e, preso un coltello dall'auto, avrebbe pugnalato il giovane ucraino, finito poi in ospedale in prognosi riservata. (AGI)