Vertenza PEO: Ferrara (Liberi di Ricominciare) scrive a Morosini
"Con gli avvenimenti degli ultimi giorni, il 2014 sarà di certo un anno drastico per la città di Reggio Calabria. Se da un lato troviamo un bilancio di previsione "rigido e duro" che – nonostante tagli di spesa e aumenti di tariffe – metterà mano al portafoglio dei cittadini, dall’altro è ancora incerto il futuro di circa 1200 dipendenti comunali che, a causa di una scellerata scelta della Commissione Straordinaria, rischiano sin dal prossimo gennaio, l’immediata defalcazione di un diritto economico maturato che graverebbe pesantemente sul bilancio familiare (da un minimo di 100,00 a un massimo di circa 500,00 euro/mese).
Il movimento Liberi di Ricominciare è stato il primo ad intervenire a sostegno dei lavoratori più volte attenzionati negli ultimi tempi da illazioni che hanno leso la loro dignità e i loro operato. Sin da subito si è puntato il dito contro la totale incapacità della Commissione Straordinaria ad affrontare questa delicata problematica. I lavoratori sono una risorsa e come tale devono essere trattati.
Con l’ausilio dei propri legali - si legge in una nota del presidente del movimento reggino, Paolo Ferrara - è stata inoltrata una proposta di iniziativa giuridica per la possibile e corretta risoluzione del problema dove viene chiesto l’immediato avvio di un tavolo di trattative in cui venga individuata una soluzione conciliativa della vertenza che consenta la rimozione delle criticità e delle anomalie riscontrate dal MEF, con il conseguente riconoscimento dell’erogazione del trattamento stipendiale che, in termini di diritto, garantisca il mantenimento del beneficio economico (PEO) a favore del maggior numero di dipendenti comunali che, senza alcuna responsabilità nel caso di specie, hanno maturato tale riconoscimento perché regolarmente attribuito negli anni secondo criteri e modi stabiliti dalla stessa Amministrazione.
Tale valutazione consentirebbe l’avvio delle procedure necessarie alla corretta verifica del riconoscimento del diritto (PEO) “caso per caso” al fine di consentire la ricostruzione della carriera lavorativa di ogni singolo dipendente. Solo così sarà possibile procedere – qualora ce ne fosse bisogno – alla revoca ed al recupero delle somme da parte dell’ente nei confronti degli eventuali dipendenti che non hanno maturato il diritto.
Liberi di Ricominciare, trovata l’iniziativa giuridica per la possibile e corretta risoluzione del problema, nei giorni scorsi all’interno del piazzale del palazzo CEDIR, ha allestito un gazebo per illustrare – insieme ai propri legali ed ai responsabili del sindacato FIADEL – la strategia da perseguire mediante la sottoscrizione una “diffida collettiva” dei dipendenti contro la Commissione Straordinaria al fine da garantire l’immediata revoca della comunicazione avente per oggetto la sospensione dell’erogazione PEO recapitata ai singoli dipendenti.
La strategia dell’immediata sospensione e la conseguente verifica “caso per caso” del riconoscimento del diritto (PEO) è stata sottoscritta da circa 200 dipendenti. Proprio stamattina il movimento Liberi di Ricominciare capitanato dal suo presidente, Paolo Ferrara, ha protocollato a Palazzo San Giorgio la diffida collettiva che determinerà il futuro di molte famiglie reggine.
Ma qui una grande novità. Il movimento, infatti, oltre a indirizzare la documentazione a tutti gli attori principali dell’amministrazione comunale, ha deciso di inviare – per conoscenza – una copia anche all’Arcidiocesi Episcopale di Reggio Calabria-Bova, all’attenzione di S.E. Mons. Giuseppe Fiorini Morosini invitandolo, inoltre, ad un interessamento a sostegno della delicata questione.
Paolo Ferrara: “Vista l’immensa disponibilità dimostrata da mons. Morosini sin dal Suo insediamento, unitamente alla Sua grande capacità di partecipazione ai problemi sociali, sin da subito, ci ha consentito l’avvio di un dialogo col nostro movimento che, sotto la Sua guida spirituale, sta consentendo di affrontare in modo più incisivo le problematiche che affliggono la nostra città.
Nello scorso novembre, durante il nostro ultimo incontro, da buon pastore, ha sottolineato che “la porta dell’Episcopio è sempre aperta. Non occorre preventivare nessun incontro periodico, quando avete bisogno chiedete. Sono qui per la diocesi e non per me stesso. Chiunque mi chieda di parlare la porta è aperta. Quando c’è bisogno venite, non ho difficoltà a dialogare con voi”.
È proprio grazie a questa notevole sensibilità che oggi stiamo a bussare alla Sua porta per sottolineare un problema che sta affliggendo molte famiglie della nostra città.
Un Suo interessamento alla questione garantirebbe, di certo, la sospensione della comunicazione che sin dal mese di gennaio graverebbe pesantemente sul bilancio familiare dei dipendenti.
Tale sospensione consentirebbe l’avvio delle procedure necessarie alla corretta verifica del riconoscimento del diritto (PEO) e solo successivamente sarà possibile procedere – qualora ce ne fosse bisogno – alla revoca ed al recupero delle somme da parte dell’ente nei confronti degli eventuali dipendenti che non hanno maturato il diritto, naturalmente dopo una verifica fatta “caso per caso”."