‘Ndrangheta: processo Minosse 2, depositate motivazioni sentenza
Il Tribunale di Vibo Valentia ha depositato stamane le motivazioni della sentenza con la quale l'11 luglio scorso ha chiuso dopo 3 anni il processo nato dall'operazione antimafia "Minosse 2" che mira a far luce su collusioni, complicità e appoggi anche istituzionali di cui avrebbe goduto il clan Mancuso di Limbadi.
Fra i condannati a 5 anni di reclusione per corruzione aggravata dall'aver agevolato i Mancuso ad eludere le investigazioni vi è infatti l'ex maresciallo M.G. di Catania, all'epoca dei fatti in servizio al comando provinciale dei carabinieri di Vibo. Le motivazioni della sentenza, contenute in 150 pagine, spiegano il percorso logico-giuridico seguito dai giudici per ritenere provati gli episodi di favoreggiamento del carabiniere nei confronti di Diego e Domenico Mancuso. Pienamente provata, per la sentenza, anche la preparazione del boss Pantaleone Mancuso, detto "Vetrinetta", difeso dagli avvocati Stilo e Marchese, ad un incontro con un deputato alloggiato a Vibo in un hotel. Nessun dubbio per i giudici neanche sul fatto che Pantaleone Mancuso ed il figlio Giuseppe, condannati a 7 anni e 4 mesi ciascuno, abbiano estorto 400 milioni di lire all'anno ad un imprenditore di Capo Vaticano le cui dichiarazioni reticenti, e quelle di altri due imprenditori, sono state trasmesse dal Tribunale alla Dda di Catanzaro "per le determinazioni di competenza".