‘Ndrangheta: Joppolo; Viminale, rapporti vertici Comune con clan
È stato pubblicato stamane sulla Gazzetta ufficiale (serie generale num. 52) il decreto con cui l'11 febbraio scorso il Capo dello Stato ha sciolto per infiltrazioni mafiose il Comune di Joppolo, nel Vibonese. Il decreto è stato registrato alla Corte dei conti il 17 febbraio scorso.
Sulla Gazzetta ufficiale sono state pubblicate anche le motivazioni del Viminale poste alla base dello scioglimento essendo state riscontrate "forme di ingerenza della criminalità organizzata che hanno compromesso - spiega la relazione del ministro - la libera determinazione e l'imparzialità degli organi eletti nelle consultazioni amministrative del maggio 2011, nonché il buon andamento dell'amministrazione ed il funzionamento dei servizi".
Il Viminale, dopo aver ricordato che il sindaco Giuseppe Dato (attualmente sottoposto all'obbligo di dimora) è stato coinvolto nell'inchiesta "Pharma bluff" su una presunta maxi truffa al Ssn, spiega i motivi dello scioglimento.
In particolare, nell'affidamento di appalti e servizi sarebbero state favorite ditte riconducibili ai clan Papaianni e Paparatto di Coccorino (frazione di Joppolo), mentre "gli organi di vertice dell'amministrazione" avrebbero avuto rapporti con soggetti malavitosi. "Le modalità operative" del Comune, in contrasto con leggi, secondo il Viminale avrebbero avuto "origine nel corso di precedenti civici consessi consolidandosi sino all'amministrazione in carica". (AGI)