Celiachia, Federfarma: ridurre la burocrazia alla base della protesta
“Come è noto, Federfarma ha avviato nei giorni scorsi una forma di agitazione sindacale, consistente nella sospensione della erogazione dei prodotti per la celiachia, per protestare contro il comportamento della Regione che, inspiegabilmente e ingiustificatamente, si è rifiutata di acconsentire a una richiesta tanto semplice quanto importante per le farmacie, vale a dire quella di unificare il sistema di rimborso dei prodotti in questione con quello dei medicinali.
A fronte di questa iniziativa, Anna Cannizzaro, presidente dell’AIC (associazione italiana celiachia) Calabria, ha chiesto provvedimenti immediati per imporre ai farmacisti di riprendere il servizio. Le proteste dell’AIC sono comprensibilissime, ma mal dirette. - Lo scrive in una nota Vincenzo Defilippo, Presidente di Federfarma Catanzaro -
Infatti, altrettanto comprensibili e legittime sono le ragioni alla radice della protesta delle farmacie: ridurre la burocrazia, che è uno dei problemi che affligge chiunque ha a che fare con la pubblica amministrazione e, allo stesso tempo, dare certezza ai rimborsi.
Tant’è che quanto richiesto dalle farmacie non comporta nessun aggravio di costi per il servizio Sanitario Regionale ed è stato già adottato senza problemi in altre regioni, anzi è un risparmio visto che i provvedimenti della Regione prevedono l’istituzione di un nuovo ufficio dove espletare il disbrigo delle fatture dei prodotti celiaci.
Eppure, - si legge ancora - la nostra Regione ha ritenuto di non accogliere questa istanza. O meglio, dopo che la nostra ASP, al pari delle altre ASP, aveva formalmente acconsentito, la regione ha imposto un inaspettato e immotivato dietrofront.
Considerato che le spiegazioni richieste non hanno ricevuto alcun riscontro, sono più che comprensibili i timori e le rimostranze delle farmacie, costrette ancora una volta a vedersi negato dagli amministratori pubblici anche il pur minimo, ma doveroso, confronto.
I farmacisti, come d’altra parte tutti i cittadini, non sono sudditi e ribadiscono il proprio diritto a regole semplici e certe, che consentano loro di lavorare serenamente al meglio delle proprie possibilità, così da dare all’utenza il servizio che l’utenza merita.
L’AIC capirà, dunque, che la causa dei problemi lamentati è da ricercarsi non già nel comportamento delle farmacie, ma, ancora una volta, in quello di una pubblica amministrazione che assume provvedimenti lesivi rifiutando qualsiasi spiegazione.
I farmacisti - conclude Defilippo - confidano che l’AIC vorrà supportare le loro richieste e assicurano che di fronte ad un segnale di seria disponibilità e vera collaborazione da parte della regione, saranno pronti a riprendere immediatamente il servizio.”