Fondazione Campanella: “no alla chiusura”, corteo a Catanzaro

Catanzaro Attualità

Diverse centinaia di persone stanno partecipando alla manifestazione di protesta in difesa della Fondazione Campanella a Catanzaro. Il corteo è partito da pochi minuti dalla zona dei giardini di San Leonardo ed è diretto in via Buccarelli, dove ha sede l'assessorato regionale alla sanita'. L'iniziativa intende attirare l'attenzione, in maniera definitiva, sulla situazione del polo oncologico che rischia di chiudere a giorni. A rischio c'e' l'assistenza per i malati di cancro, ma anche 250 posti di lavoro.

Nel corteo, oltre agli stessi dipendenti, ci sono anche diversi rappresentanti istituzionali e i vertici della stessa Fondazione e dell'Università di Catanzaro. Molti anche i pazienti che stanno partecipando al corteo. "Non ci possono togliere anche questa speranza", ha detto uno di loro. C'è tanta commozione, ma anche tanta rabbia, come dimostrano i tanti striscioni: "State lavorando per noi", è la frase provocatoria rivolta alla politica calabrese. La manifestazione sta creando, ovviamente, disagi alla circolazione stradale nella zona nord del capoluogo calabrese.

h 16:53 | Si è conclusa la manifestazione di protesta per la fondazione Campanella di Catanzaro che rischia la chiusura. I manifestanti, tra i quali dipendenti, management, amministratori locali e ammalati, hanno sospeso il presidio davanti l'assessorato regionale alla Sanità, in via Buccarelli, a Catanzaro.

Per tutta la mattinata, dopo avere effettuato un corteo partito dai giardini di San Leonardo, alcune centinaia di persone hanno urlato slogan ed esposto striscioni per sottolineare le ripercussioni sull'occupazione e sui servizi sanitari qualora il polo oncologico dovesse chiudere.

"A rischio - ha affermato uno dei pazienti della struttura - ci sono i posti di lavoro, ma anche le nostre cure. Non capiamo perché in Calabria quando una cosa funzioni deve essere smantellata". E la rabbia dei manifestanti è stata rivolta tutta alla classe politica, soprattutto quella regionale, ritenuta responsabile della chiusura che appare ormai indifferibile. Molti, infatti, gli striscioni di protesta e i cori contro gli uffici della Regione.

"Non ci sono più soldi per andare avanti - ha detto uno dei dipendenti - e molti ammalati non potranno curarsi se non andando fuori". Alla manifestazione ha partecipato anche il Rettore dell'Università di Catanzaro, Aldo Quattrone, il quale ha sottolineato che "le promesse sono state tante, ma nessuno ha mantenuto fede agli impegni presi". (AGI)

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