Fondazione Campanella, Oliverio: necessaria immediata iniziativa da parte della Stasi
“È davvero paradossale che la nostra regione paghi 53 milioni di euro all’anno per terapie oncologiche che i nostri conterranei sono costretti ad affrontare fuori dalla Calabria, mentre un polo oncologico di eccellenza, quale è la Fondazione “Campanella”, sta andando in frantumi con il rischio della chiusura definitiva e la perdita di lavoro per centinaia di lavoratori dipendenti”.
È quanto ha affermato il candidato alle primarie del centrosinistra per l’elezione del Presidente della Regione, Mario Oliverio, incontrando ieri mattina, a Catanzaro, i dipendenti della Fondazione Campanella, scesi in piazza per manifestare contro il rischio di chiusura dell’importante struttura sanitaria
“Di fronte al rischio di una definitiva messa in liquidazione della Fondazione Campanella, di cui mi ha dettagliatamente informato questa mattina il rettore dell’Università “Magna Graecia” di Catanzaro, Aldo Quattrone –ha aggiunto Oliverio- ritengo necessaria una immediata iniziativa da parte del Presidente facente funzione della Regione, Antonella Stasi e della struttura del Commissario per scongiurare questo atto, anche nel rispetto di una decisione assunta unanimemente dal Consiglio Regionale.
La Calabria non può essere assolutamente privata di strutture di eccellenza per la cura di patologie oncologiche, purtroppo in espansione anche nella nostra terra.
La vicenda della Fondazione “Campanella” deve essere immediatamente sottoposta all’attenzione del governo nazionale, affinchè si trovi una concreta ed adeguata soluzione anche relativamente al problema della stabilizzazione dei lavoratori dipendenti.
Bisogna evitare, in ogni modo, che si determini una condizione di definitiva compromissione circa la possibilità di rilanciare e riqualificare questo importante polo oncologico regionale.
Anche per questo, è necessario che la signora Stasi assuma il provvedimento di indizione delle elezioni regionali alla prima data utile, per consentire ai calabresi di eleggere il nuovo Presidente e il nuovo Consiglio regionale entro la prima metà di novembre e per dare alla Calabria una guida ed un governo legittimati dal consenso popolare a mettersi all’opera il giorno dopo la loro elezione per affrontare le emergenze ed i gravi problemi che sono sul tappeto”.
“Basta –ha concluso Oliverio- con il balletto delle date che, rispetto alla drammaticità della situazione in cui versa la nostra regione, assume il significato di un irresponsabile, quanto spregiudicato gioco sulla pelle della Calabria e dei calabresi”.