Operazione Maestro, i commenti del procuratore Grasso
"Il clima nel reggino sta migliorando sotto il profilo del contrasto alla criminalita' organizzata". Lo ha detto, questa mattina, a Reggio Calabria, il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, nel corso della conferenza stampa sull'operazione "Maestro". Per Grasso "il porto di Gioia Tauro riveste un interesse strategico nel nostro Pese e lo Stato incrementera' il controllo sia sulle attivita' criminali sia per impedire che l'economia virtuosa venga inquinata da attivita' di riciclaggio". Il Procuratore nazionale antimafia, riferendosi all'operazione che ha portato all'arresto di 27 persone, tra cui l'ex direttore della dogana del porto di Gioia Tauro ed un funzionario della stessa struttura, ha sottolineato che dall'indagine "Maestro", emerge il "duplice profilo della 'ndrangheta: quello criminale strettamente legato alla capacita' di coinvolgere colletti bianchi e quello del riciclaggio dei proventi frutto delle attivita' illecite". Nel corso della stessa conferenza stampa, che ha visto la partecipazione del generale Ganz comandante del Ros dei Carabinieri e dell'attuale dirigente del servizio interregionale, Campania e Calabria delle Dogane, Alberto Libeccio, il procuratore della Repubblica del tribunale di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, ha fatto una sorta di bilancio sull'attivita' della DDA reggina nell'anno che sta per finire. Nel corso del 2009 sono stati sequestrati alla 'ndrangheta, nel reggino ed in varie parti d'Italia, beni per 650 milioni di euro. E sempre secondo Pignatone i latitanti arrestati sono stati 49, di cui undici inseriti nell'elenco dei trenta piu' pericolosi del Paese; sequestrati, soprattutto negli ultimi mesi, 750 chilogrammi (di cui 470 nel porto di Gioia Tauro) di cocaina; ed eseguite numerose ordinanze di custodia cautelare a carico di componenti della maggiori famiglie della 'ndrangheta