Clan Rango-zingari, dopo fermi Dda ordina 15 arresti
I Carabinieri del comando provinciale di Cosenza hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 15 persone ritenute associate o contigue alla cosca di 'ndrangheta "Rango-zingari", e considerate responsabili a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione aggravata dal metodo mafioso e associazione finalizzatta allo spaccio di sostanze stupefacenti.
L'ordinanza è stata emessa a seguito della richiesta formulata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro ed è conseguente all'esecuzione, sempre da parte dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Cosenza, avvenuta lo scorso 12 maggio, di un provvedimento di fermo emesso dalla stessa Dda a carico di 13 delle 15 persone raggiunte oggi dal provvedimento cautelare.
Interessate dal provvedimento anche due persone non destinatarie, a suo tempo, dai fermi in quanto già detenute: Maurizio Rango, 39 enne di Cosenza, ritenuto il "capo società" della cosca, attualmente detenuto in regime detentivo speciale (il cosiddetto 41 bis), e Daniele Lammana, 41enne, pure di Cosenza, a sua volta già detenuto dopo un periodo di latitanza.
Le indagini, condotte sotto la direzione della Procura Distrettuale di Catanzaro, avrebbe consentito di delineare gli assetti della cosca di 'ndrangheta "Rango-zingari", operante a Cosenza e nel suo hinterland, e la sua rapida capacità di rigenerarsi quando suoi elementi di vertice sono stati arrestati. L'inchiesta avrebbe evidenziato come l'associazione, grazie alla disponibilità di armi, fosse dedita a una sistematica attività di estorsione in danno di imprenditori, e gestisse in regime di assoluto monopolio il traffico di sostanze stupefacenti nell'area in cui esercita la sua influenza.