Progettavano attentato a caserma dei carabinieri. 12 fermi nel cosentino
Dodici persone, considerate elementi di spicco della criminalità organizzata, sono i destinatari di altrettanti provvedimenti di fermo eseguiti stamani dai carabinieri di Cosenza nel corso dell’operazione denominata Doomsday. Le accuse nei loro confronti vanno dall’associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti alla detenzione e porto illegale di armi.
I provvedimenti sono stati emessi sulla scorta delle indagini coordinate dal Procuratore Lombardo, dai Procuratori Aggiunti Luberto e Bombardieri e dai Sostituti Bruni e Tridico, e sono state condotte dal Nucleo Investigativo del Reparto Operativo.
Gli investigatori avrebbero delineato gli assetti della cosca di ‘ndrangheta “Rango-zingari”, egemone a Cosenza e nell’hinterland, e “la sua rapida capacità di rigenerarsi” - spiegano ancora gli inquirenti - quando “suoi elementi di vertice sono stati attinti da misure cautelari a seguito anche di recenti operazioni” condotte dalle forze dell’ordine.
Secondo l’accusa si sarebbe ricostruito come l’associazione, grazie anche alla disponibilità di armi, sfruttasse le ricchezze del territorio con la sistematica perpetrazione di estorsioni ad imprenditori locali e come gestisse, in regime di assoluto monopolio, il traffico di stupefacenti.
Nell’ambito dell’operazione di oggi vi sono anche altri cinque indagati che non sono stati attinti dal provvedimento perché già detenuti. Tra i fermati figurano un imprenditore edile che, per gli inquirenti, sarebbe “assunto al ruolo di referente della cosca” nel proprio settore ed alcuni dei soggetti già tratti in arresto poiché ritenuti responsabili degli atti intimidatori agli Amministratori comunali di Marano Marchesato.
“La misura urgente - sostengono gli inquirenti - si è resa necessaria per una serie di esigenze cautelari” nate sulla base “di informazioni ottenute in fase d’indagine”; in particolare per il pericolo, accennato da elementi della cosca e registrato da una intercettazione ambientale, che si stesse realizzando un attentato ai danni di una caserma dei Carabinieri di Cosenza. Inoltre si èvoluto interrompere le attività criminali nei confronti degli imprenditori, vittime attualmente di minacce. Tutti i fermati sono stati per ora rinchiusi nella casa circondariale di Cosenza.
I FERMATI | Leonardo Bevilacqua, CL. ’81; Cosimo Bevilacqua, CL. ‘65; Danilo Bevilacqua, CL. ‘91; Simone Santoro, CL. ‘81; Antonio Intrieri, CL. ‘63; Domenico Mignolo, CL. ‘87; Francesco Vivacqua, CL. ‘86; Alberto Ruffolo, CL. ‘89; Francesco Ciancio, CL. ‘91; Gianluca Cinelli, CL. ‘86; Gianluca Barone, CL. ‘73; Mario Mignolo, CL. ’90.