Operazione ‘Furio Camillo’, tentata estorsione: assolto Giuseppe Ferraro
Giuseppe Ferraro, 33enne di Nicotera, nel vibonese, imprenditore nel settore del trasporto di persone, ed accusato di concorso in tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni di un altro imprenditore edile del posto, è stato assolto dal Tribunale collegiale del capoluogo per non aver commesso il fatto.
Il 33enne fu arrestato nel gennaio del 2014 a Vercelli, dopo un periodo di latitanza, nell'ambito dell'operazione antimafia "Furio Camillo": l’accusa sosteneva che Ferraro avesse chiesto una tangente di 50 mila euro ad un imprenditore edile facendogli inoltre presente che se non avesse pagato avrebbe dovuto lasciare la Calabria. Secondo gli inquirenti sarebbe stato responsabile "attivamente e personalmente delle gravi minacce nei confronti della vittima, recandosi più di una volta a casa dell’imprenditore al fine di ‘convincerlo’ a pagare per la propria libertà e tranquillità".
In relazione agli stessi fatti contestati, sono stai già condannate in primo grado, nel rito abbreviato, due persone considerate dagli inquirenti vicini alla cosca Mancuso; si tratta di Antonio Campisi e Nicola Drommi.
Il pm della Dda di Catanzaro, Camillo Falvo, per Ferraro (difeso dagli avvocati Francesco Sabatino e Beatrice Saldarini) aveva chiesto una condanna a 5 anni e 6 mesi di carcere oltre a 3.500 euro di multa.