‘Ndrangheta. Pentito: “messi soldi per costruire chiesa”
“Per la costruzione della chiesa la ‘ndrangheta ha messo dei soldi”. È quanto ha rivelato il pentito Antonio Femia, alias “Titta”, davanti al pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, Paolo Sirleo.
La chiesa a cui si riferisce il collaboratore di giustizia è quella della frazione Prisdarello di Gioiosa Jonica, dedicata a Sant’Antonio, costruita alla fine degli anni ‘90.
Nel verbale del 25 agosto del 2015, riportato nel provvedimento di fermo dell’operazione della Guardia di Finanza e Carabinieri “Typographic-Acero bis” di giovedì scorso, il magistrato Sirleo ha ascoltato Femia sul ruolo di Nicola Antonio Simonetta all’interno della ‘ndrangheta.
“Fa parte della ‘ndrangheta nel locale di Prisdarello.” ha affermato il pentito nel momento del riconoscimento fotografico di Simonetta. “Presso un capannone – ha proseguito - vicino alla sua proprietà facevamo riunioni di ‘ndrangheta. Nel suo ristorante abbiamo fatto delle mangiate. So che il ristorante era una scuola e che è stato dato dal Comune. So che Simonetta aveva sostanzialmente gratis questa struttura – ha affermato Femia - che poi lui ha trasformato. Per la costruzione della chiesa la ‘ndrangheta ha messo dei soldi”.