Presunti casi di mala sanità: 4 medici arrestati, in 7 sospesi dalla professione

Reggio Calabria Cronaca

In corso di esecuzione 11 misure cautelari nei confronti di personale sanitario per reati di falso ideologico e materiale nonché di interruzione di gravidanzasenza consenso, commessi nel Presidio ospedaliero “Bianchi-Melacrino-Morelli” di Reggio Calabria.


La Guardia di Finanza di Reggio Calabria, nel corso dell’operazione denominata Mala Sanitas, ha eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari, emessa dal Gip su richiesta della Procura, nei confronti di 11 sanitari operanti o già in servizio presso i reparti di Ostetricia e Ginecologia, di Neonatologia e di Anestesia del Presidio ospedaliero “Bianchi-Melacrino-Morelli” del capoluogo. Le accuse sono di falso ideologico e materiale, di soppressione, distruzione e occultamento di atti veri nonché di interruzione della gravidanza senza consenso della donna.

In particolare si tratta quattro arresti domiciliari nei confronti di medici e di sette sospensioni, per un anno, dall’esercizio della professione, medica o sanitaria, a carico di altri sei dottori e di un’ostetrica.

L’operazione è nata dall’ascolto di alcune telefonate intercettate nell’ambito di un procedimento penale, pendente presso la Dda di Reggio Calabria, riguardante una serie di persone a vario titolo gravitanti nell’orbita della cosca reggina di ‘ndrangheta dei De Stefano.

Nello specifico, dalle intercettazioni su un’utenza intestata all’Azienda Ospedaliera e in uso ad Alessandro Tripodi, medico ginecologo presso il reparto “Ginecologia e Ostetricia” e nipote di Giorgio De Stefano (67enne cugino dei capi storici della cosca) sarebbero emersi presunti casi di malasanità relativi a reati di colpa medica e di falsità in atto pubblico da parte del personale dipendente.

Questi elementi sono stati approfonditi in un altro procedimento incardinato presso la Procura Ordinaria, nell’ambito del quale sarebbe stata prodotta un’ulteriore attività di intercettazione telefonica, volta a raccogliere le dichiarazioni delle pazienti e degenti, acquisire la documentazione sanitaria (in particolare, le cartelle cliniche) e eseguire consulenze tecniche.

In questo contesto investigativo il contenuto delle conversazioni intercettate avrebbe assunto un’importanza decisiva e dirimente nella misura in cui la falsità in atto pubblico contestata sarebbe emersa, secondo gli inquirenti “con evidenza nel rapporto e nella discrasia esistente tra ciò che è stato attestato (fittiziamente) in cartella e ciò che, di contro, il personale sanitario coinvolto avrebbe realmente visto e compiuto durante la fase del parto o della degenza o dell’intervento chirurgico cesareo svoltosi presso il reparto di Ostetricia e Ginecologia degli Ospedali Riuniti”.

Secondo la tesi degli investigatori, nei reparti si sarebbero coperti illecitamente, “in condivisione con l’intero apparato sanitario”, errori medici che sarebbero stati commessi nell’esecuzione dell’intervento su singole gestanti o pazienti, allo scopo di non incorrere nelle responsabilità, soprattutto giudiziarie.

Diversi gli episodi di presunta malasanità che sarebbero stati contestati e che riguardano, in particolare, il decesso, in due distinti casi, di altrettanti bimbi appena nati oltre che le lesioni irreversibili subite da un altro bambino, dichiarato invalido al 100%, i traumi e le crisi epilettiche e miocloniche di una partoriente, il procurato aborto di una donna non consenziente e le lacerazioni strutturali ed endemiche di parti intime e connotative di altre pazienti.

Così, secondo il caso trattato e il bisogno necessario, riferiscono ancora gli investigatori, si intercettavano frasi come: la si chiuderà e poserà nell’armadio o, parlando di alterazioni, si faceva riferimento all’uso del “bianchetto”; ed ancora “si inciderà sulla stessa con una striatura, si provvederà a introdurre nella stessa falsi documenti sanitari, ora a sopprimerne ‘parti’ all’occorrenza, ora si provvederà a confezionarla ad arte, ora infine si ometterà deliberatamente di attestare ciò che si è visto e compiuto durante l’intervento”.

La complessa attività avrebbe, quindi, posto in luce, mutuando un passaggio dell’ordinanza, “l’esistenza di una serie di gravi negligenze professionali e di ‘assoluta freddezza e indifferenzaverso il bene della vita che di contro dovrebbero essere sempre abiurate dalla nobile e primaria funzione medica chiamata ‘a salvare gli altri’ e non se stessi”.

I DESTINATARI DELLE MISURE

Nello specifico si è proceduto ad applicare: gli arresti domiciliari nei confronti di Pasquale Vadalà, 68enne quale Dirigente Medico di II° livello, ex Primario responsabile dell’Unità Operativa Complessa di Ostetricia e Ginecologia fino al 1 ottobre2014, per il reato di falsità ideologica e materiale commesse dal pubblico ufficiale in atti pubblici e di soppressione, distruzione e occultamento di atti veri; Alessandro Tripodi, 47enne, Dirigente Medico di I° livello, attuale Primario responsabile dell’Unità Operativa Complessa di Ostetricia e Ginecologia, per il reato di interruzione della gravidanza senza il consenso della donna, di falsità ideologica e materiale commesse dal pubblico ufficiale in atti pubblici e di soppressione, distruzione e occultamento di atti veri; Daniela Manuzio, 50enne, Dirigente Medico di I° livello presso l’Unità Operativa Complessa di Ostetricia e Ginecologia, per il reato di interruzione della gravidanza senza il consenso della donna e di falsità ideologica e materiale commesse dal pubblico ufficiale in atti pubblici; Filippo Luigi Saccà, 62enne, Dirigente Medico di I° livello presso l’Unità Operativa Complessa di Ostetricia e Ginecologia nonché Responsabile Struttura Semplice “Diagnosi e Terapia Prenatale”, per il reato di interruzione della gravidanza e di falsità ideologica e materiale commesse dal pubblico ufficiale in atti pubblici.

Sono stati invece sospesi dell’esercizio della professione (medica o sanitaria) per 12 mesi 6 medici e un’ostetrica: S. T., 68enne; F. S., 57enne; P. G. G., 46enne; M. C. M., 64enne; A. M., 58enne; L. G., 64enne; A. M. M., 69enne.

(ultimo aggiornamento 11:45)