‘Ndrangheta. Sandro Principe torna in libertà, Tdr: non c’è rischio di reiterazione
Sandro Principe torna libero. Il Tribunale del Riesame di Catanzaro, accogliendo l'istanza presentata dai legali Franco Sammarco e Marco Amantea ha disposto difatti la scarcerazione dell’esponente Pd - che era sottoposto al regime dei domiciliari - per il mancato pericolo di reiterazione del reato.
Principe, ex sindaco di Rende nonché Sottosegretario al Lavoro e assessore e consigliere regionale della Calabria, era stato coinvolto, nel marzo scorso, nell’operazione “The System” su presunti rapporti con la cosca di ‘ndrangheta dei “Lanzino”, clan dominante nella provincia bruzia ed alla quale, secondo la tesi degli inquirenti, l’esponente politico avrebbe garantito favori in cambio di sostegno elettorale.
Sempre secondo gli investigatori l’operazione avrebbe fatto luce su presunti “patti elettorali” stipulati in occasione delle varie tornate e che vedevano costantemente coinvolta la cosca cosentina i cui esponenti si sarebbero adoperati a procacciare voti.
Le indagini condotte dalla Dda avevano delineato quello che gli inquirenti definirono un “intreccio politico-mafioso” che avrebbe consentito a candidati nelle varie tornate per il rinnovo del Consiglio Comunale di Rende (dal 1999 al 2011), per il rinnovo del Consiglio Provinciale del capoluogo nel 2009 e del Consiglio Regionale nel 2010, di ottenere l’appoggio elettorale da parte di “personaggi di rilievo” della cosca e già condannati definitivamente per “associazione mafiosa”, in cambio di “condotte procedimentali amministrative di favore contrarie ai doveri d’ufficio”.
(aggiornata alle 17:45)