Operazione “Sansone 2”, blitz contro la cosca Condello-Imerti: altri 16 arresti
Mercoledì scorso un primo blitz aveva portato al fermo di 26 persone. Stamani all’alba, una seconda tranche con l’esecuzione di 16 arresti nei confronti di altrettante persone ritenute affiliate alla cosca della ‘ndrangheta reggina dei Condello-Imerti.
L’operazione, denominata “Sansone 2”, e ancora in corso di svolgimento, è strettamente connessa all’indagine che tre giorni fa ha portato all’arresto di 26 presunti fiancheggiatori del noto latitante Domenico Condello, ritenuto a capo delle consorteria ed assicurato alla giustizia quattro anni fa, nel 2012, dopo essere stato ricercato incessantemente per oltre 20 anni.
I SOGGETTI raggiunti mercoledì dal provvedimento cautelare, emesso dalla Procura Distrettuale Antimafia del capoluogo, sono accusati, a vario titolo, di essere associati alla ‘ndrangheta, di estorsione, detenzione illegale di munizioni ed armi, procurata inosservanza di pena, favoreggiamento, minaccia e danneggiamento.
Gli inquirenti ritengono di aver definito gli assetti delle cosche che operano nell’area metropolitana di Reggio Calabria, territorio su cui le consorterie mafiose avrebbero esercitato un’asfissiante pressione estorsiva.
Il blitz di stamattina è stato eseguito dai Carabinieri del Ros e dai colleghi del Comando provinciale della città dello Stretto, insieme allo Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria” e allì’8° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Vibo Valentia.
I 16 soggetti sono indagati, a vario titolo, di partecipazione alla ‘ndrangheta, estorsione, detenzione illegale di munizioni ed armi comuni da sparo e da guerra rese clandestine, procurata inosservanza di pena e favoreggiamento personale, minaccia e danneggiamento seguito da incendio e concorso esterno.
Sottoposta a sequestro la clinica Nova Salus di Villa San Giovanni su cui gli inquirenti avrebbero accertato ingerenze, nella gestione e conduzione, da parte delle cosche.
Il provvedimento di oggi - seconda fase dell’operazione Sansone del 15 novembre scorso - scaturisce da una specifica istanza dell’Ufficio di Procura che, nel richiedere la convalida del provvedimento precautelare, ha sollecitato l’applicazione di misure restrittive a carico di altri soggetti, tutti ritenuti appartenenti o contigui alle cosche Condello, Zito/Bertuca ed Imerti/Buda, attive a Reggio Calabria e nel circondario oltre in altre parti d’Italia.
Il Gip, quindi, nel convalidare i provvedimenti di urgenza e confermando la permanenza in carcere della gran parte dei soggetti arrestati, ha adottato un ulteriore provvedimento restrittivo che va a colpire quegli indagati per i quali non ricorrevano allora i requisiti per il fermo.
I DESTINATARI DEI PROVVEDIMENTI
In carcere: Sebastiano Fortugno, nato a Reggio Calabria nel 1963; Fortunato Laganà, nato a Campo Calabro nel 1958; Antonino Araniti nato a Fiumara nel 1962; Carmelo Araniti, nato a Reggio Calabria nel 1957. Ai domiciliari: Santo Buda, nato a Villa S. Giovanni nel 1944; Francesco Scopelliti, nato a Reggio Calabria nel 1988. Obbligo di dimora: M.S. nato a Reggio Calabria nel 1980; B. M. nato a Reggio Calabria nel 1982; G.F. nato a Reggio Calabria nel 1978; P.A. nato a Reggio Calabria nel 1991.