Terrorista Isis a Crotone. Prefettura: revocata la protezione internazionale
Dopo l’arresto, avvenuto lunedì scorso, di Amyar Abss Hussien, il 29enne cittadino iracheno che è sospettato di aver fatto propaganda all’Isis e tentato di cooptare eventuali adepti della jihad nel centro Sprar di San Nicola dell’Alto, nel crotonese, la Prefettura locale ha voluto precisare meglio la posizione dello straniero.
Il palazzo di Governo fa infatti sapere che per quanto riguarda lo status che ne legittimava il suo soggiorno in Italia, il 29enne era titolare di protezione internazionale, la cosiddetta “protezione sussidiaria”, dall’aprile del 2013 e poi rinnovata nel dicembre scorso.
Sempre nel 2013 era andato via da Crotone, con destinazione sconosciuta, e nell’agosto del 2016 era stato sottoposto a controllo da parte della Polizia di Frontiera dell’aeroporto romano di Fiumicino.
Era arrivato a San Nicola dell’Alto nel gennaio di quest’anno, ospite del centro Sprar la cui gestione, specificano dalla Prefettura, è affidata al sistema delle autonomie locali con la partecipazione diretta dei Comuni al bando di selezione nazionale relativo alla cosiddetta “seconda accoglienza”.
In pratica, il progetto dei centri prevede di accettare quelle persone che, “già titolari di un permesso di soggiorno, intendono proseguire l’accoglienza all’interno di un sistema pubblico ricettivo e per un tempo determinato”.
L’intero circuito Sprar, viene ribadito, fa capo al Servizio Centrale del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, affidato dal Ministero dell’Interno all’Anci (l’Associazione nazionale dei Comuni d’Italia) attraverso una convenzione.
È dunque lo stesso Servizio Centrale a sovraintendere al processo di inserimento di ogni singolo migrante nelle strutture di sua competenza, ovviamente dopo aver valuto i presupposti di accoglienza.
Infine, all’iracheno arrestato, come fatto sapere dalla Questura di Crotone, è stato revocato il riconoscimento della protezione internazionale.