‘Ndrangheta nella gestione dei biglietti della Juve, condannati capo ultras ed il figlio
Tredici condanne complessive con pene che vanno dai 3 ai 15 anni di carcere: è questa la decisione del giudice nel processo “Alto Piemonte” contro le presunte infiltrazione della ‘ndrangheta calabrese in Piemonte.
La sentenza è arrivata oggi a Torino. Alla sbarra Saverio Dominello, capo ultrà dei bianconeri, che è stato condannato a dodici anni e un mese di reclusione; sono poco meno di otto, invece, gli anni inflitti al figlio Rocco. Ai Dominello veniva contestato di essersi infiltrati nella curva della Juventus per gestire il traffico dei biglietti dello stadio, consentendo così alla ‘ndrangheta di entrare nel business del bagarinaggio.
È stato invece assolto Fabio Germani, il tifoso bianconero che era accusato invece di concorso esterno in associazione mafiosa.
I Pm Toso e Abbatecola avevano chiesto in totale di 112 anni di carcere, in particolare 12 anni per Saverio Dominello e 8 per il figlio. Oggi la sentenza che gli avvocati di Rocco - Ivano Chiesa e Domenico Putrino - hanno definito “esagerata” annunciando che faranno appello. Secondo i legali non vi sarebbe stata infatti nessuna prova per condannarlo, né per l'associazione mafiosa né tantomeno per il tentato omicidio, per il quale il padre si era preso la responsabilità.