Collegato alla ‘ndrangheta? Confiscati 200 milioni all’imprenditore Salvatore Mazzei

Catanzaro Cronaca

È scattata stamani una confisca ai beni di Salvatore Mazzei, 61enne imprenditore di Lamezia Terme che si è visto apporre i sigilli a proprietà, ritenute a lui riconducibili, che ammontano ad un valore complessivo di circa 200 milioni di euro.

Il provvedimento è stato eseguito dai carabinieri del Noe, il Nucleo Operativo Ecologico di Catanzaro, in base ad una sentenza emessa dal tribunale del capoluogo.

La confisca ha riguardato 26 società, 67 fabbricati; 176 appezzamenti di terreno; 13 autocarri; 5 autovetture; 10 macchine operatrici per cantiere ed un motociclo.

La misura è stata preceduta da un sequestro (eseguito nel 2012) richiesto dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, diretta dal Procuratore Nicola Gratteri e coordinata dall'Aggiunto Giovanni Bombardieri, nell'ambito di una strategia investigativa finalizzata alla sottrazione di beni che sono riconducibili a soggetti considerati collegati o contigui a cosche di 'ndrangheta.

L'indagine, avviata nell'anno 2011, inizialmente dalla Procura di Lamezia Terme e successivamente trasferita per competenza territoriale a quella del capoluogo, avrebbe consentito agli inquirenti di ricostruire, attraverso una minuziosa indagine, un patrimonio ritenuto acquisito illecitamente, e pari come dicevamo a 200 milioni di euro.

L’analisi dei dati acquisiti metterebbe infatti in evidenza una rilevante sproporzione” tra i redditi dichiari ed il flusso di denaro realmente introitato da parte di Mazzei e del suo nucleo familiare.