Armido Cario al Festival “Leggere&Scrivere”
Il Festival “Leggere&Scrivere”, in programma fino al 6 ottobre, è una delle kermesse culturali più autorevoli del panorama italiano. Protagonisti della manifestazione i temi della lettura e della scrittura in un’epoca nella quale – scrivono gli organizzatori – «la complessità della realtà e lo sviluppo scientifico impongono una particolare attenzione nei confronti delle nuove tecnologie, strumenti fondamentali per analizzare e raccontare il mondo».
Il progetto, giunto alla settima edizione, si propone come uno spazio in cui intellettuali, scrittori, giornalisti, poeti, attori, registi, musicisti, possano confrontarsi sulle più diverse forme della comunicazione. Obiettivo del Festival è, dunque, «di interessare e chiamare in causa le più diverse fasce di pubblico e di aprirsi alla complessità, consentendo una vera e propria immersione nella pluralità dei testi e nel confronto tra le esperienze».
Tra le esperienze ed i testi, proposti quest’anno, vi è la monografia storica I d’Aquino in Calabria, realizzata da Armido Cario per i tipi di Ma.Per. Docente, collaboratore di riviste culturali dal 1997, Cario è un apprezzato studioso e storico. È membro della Deputazione calabrese di Storia Patria, del Centro di ricerca sulle migrazioni di Rende e dell’Istituto calabrese per la Storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea. Un intellettuale poliedrico che, prima della monumentale monografia sulla casata, aveva dato alle stampe La Calabria del Settecento (2007, a quattro mani con Armando Orlando) per il gruppo Rubbettino e Oltre il tempo. Lampi di storia (2011). Non si tratta, a dispetto del titolo, di una semplice storia dinastica: l’autore, con criterio e scrupolo scientifico, esamina ed approfondisce i fenomeni sociali ed economici lungo l’asse secolare che va dal Medioevo ai giorni nostri, restituendo un quadro delle condizioni di vita delle popolazioni. Una ricerca a tutto campo, alimentata dalla ricerca empirica, da atti, fascicoli, carteggi custoditi presso gli archivi di Stato, parrocchiali e diocesani, nonché presso le Biblioteche Nazionali, l’Archivio Segreto Vaticano e quello personale del compianto Alessandro Raimondo d’Aquino di Caramanico.
L’iniziativa è prevista per il 4 ottobre alle 17 in punto, presso Palazzo Gagliardi a Vibo Valentia per la sezione Calabria, fabbrica di cultura. Una sezione che racconta «le contraddizioni culturali e geografiche, le lingue e tradizioni che sembrano provenire da mondi lontanissimi nello spazio e nel tempo: in altri termini, la Calabria straordinariamente accogliente e quella straordinariamente inospitale, una terra nella quale i segni della Storia sono particolarmente numerosi e significativi e convivono con le cicatrici di una modernità mal declinata».
Converserà con l’autore Domenico Romano Carratelli, autorevole giurista e bibliofilo, già sottosegretario di Stato.