Imprenditore arrestato a Roggiano: la Flai-Cgil pronta a costituirsi parte civile
“L’arresto dell’imprenditore di Roggiano, ordinato dal Gip presso il Tribunale di Cosenza per i reati di “intermediazione illecita” e “sfruttamento del lavoro”, è una di quelle notizie che dimostrano in maniera incontrovertibile che, soprattutto in Calabria, è ancora lunga la strada che porta alla piena affermazione dei diritti del lavoro, all’emancipazione dei lavoratori.” È quanto rendono noto Bruno Costa, Segretario Generale Flai-Cgil Calabria, e Giovan Battista Nicoletti, Segretario Flai-Cgil Cosenza che, fermi nel continuare la quotidiana battaglia contro il caporalato, confermano l’intenzione di costituirsi parte civile nei procedimenti penali a carico dell’imprenditore.
“Lo sfruttamento, il fenomeno bieco del caporalato, - aggiungono i segretari di Flai-Cgil - a cui erano sottoposti i lavoratori extracomunitari, impiegati in massacranti turni di 9 ore per una misera paga giornaliera di appena 20 euro, porta in sé l’inaudita violenza padronale che ancora si manifesta soprattutto in agricoltura nei confronti dei lavoratori più deboli.”
Costa e Nicoletti proseguono: “Plaudiamo per questo ai carabinieri ed alla Procura della Repubblica di Cosenza, che con le loro indagini hanno permesso di portare alla luce un mondo sommerso, approfittatore dello stato di bisogno di lavoratori, senza un regolare contratto. Ma tutto ciò non basta. Da anni, come sindacato della Flai-Cgil, insieme alla Cgil tutta, denunciamo con forza come le condizioni dei lavoratori agricoli, soprattutto se migranti, siano caratterizzate da precarietà o sfruttamento.”
Per i due segretari questa “è una delle vere questioni democratiche del nostro Paese e, per questo chiediamo con forza che si intervenga per abbattere fenomeni di evidente disagio sociale, favorendo virtuosi percorsi di inclusione e di rappresentanza per queste masse di lavoratori. Ad esempio, attraverso adeguate politiche per l'incontro fra domanda e offerta di servizi abitativi e di ospitalità dei lavoratori e delle lavoratrici stagionali per contrastare la nascita di ghetti e mettere i lavoratori in condizioni abitative dignitose e salubri, ed il collocamento pubblico per sconfiggere il caporalato ed agevolare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Ma soprattutto, raggiungere la piena applicazione della legge 199, contro il fenomeno del caporalato, l’intermediazione illecita e lo sfruttamento dei lavoratori.”
“Facciamo dunque un nuovo appello alle istituzioni tutte, ed al governo regionale, affinché ci si attivi immediatamente aprendo un tavolo di confronto con i sindacati di categoria, - concludono Costa e Nicoletti - avviando concretamente politiche, programmi e azioni mirate per dare il giusto sostegno e reali opportunità di sviluppo all’agricoltura della nostra regione, e maggiori sicurezze e tutele alle lavoratrici ed ai lavoratori agricoli. Contestualmente, chiediamo anche alla Prefettura di Cosenza di convocare con urgenza un tavolo per condividere un protocollo di legalità per i lavoro stagionale.”