San Ferdinando. Scatta lo sgombero della baraccopoli, oltre mille i migranti da trasferire
Oltre mezzo migliaio di uomini delle forze dell’ordine - tra carabinieri, poliziotti, finanzieri, vigili del fuoco e sanitari - mobilitati per lo sgombero di circa 1100 migranti che, fino ad oggi, hanno vissuto nella precarietà all’interno della baraccopoli di San Ferdinando, nel reggino.
Era stato annunciato dal prefetto del capoluogo, Michele di Bari, nei giorni scorsi, il loro trasferimento (LEGGI): anche il primo cittadino Andrea Tripodi a fine mese scorso aveva emesso la relativa delibera di sgombero notificata ai migranti. (LEGGI).
Ed oggi è partita l’operazione per “liberare” una struttura considerata “estrema” e precaria sotto tutti gli aspetti, soprattutto igienici e strutturali.
Un “campo” improvvisato con ricoveri di fortuna che ha maturato anche un triste bilancio di morte, ben tre persone, tutte straniere, decedute in una tendopoli al limite della vivibilità, e caduti sotto il fuoco di roghi accesi per scaldarsi, un piccolo ristoro durante le fredde notti dell’inverno prima della sveglia al’alba per avviarsi a ore e ore di lavoro nei campi della zona, soprattutto di agrumi.
Diciotto i pullman fatti giungere stamani a San Ferdinando per farvi salire a bordo il carico di uomini e donne destinati in parte ad essere trasferiti nella tendopoli realizzata dalla Regione Calabria, in cui sono stati ricavati 300 nuovi posti; ed in parte che andranno invece nei centri Sprar e Cas della regione.
In supporto alle operazioni di sgombero anche quattro mezzi del genio militare, oltre a operatori della Protezione civile e della Caritas.